Reduce da 4 pole position consecutive e 3 successi ma anche da un codazzo di polemiche dopo il Gp di Sochi, la Ferrari inaugura il week end di Suzuka con le idee più chiare. Anche se sul paddock si addensano le nubi del tifone Hagibis, che rischia di compromettere anche il programma del GP del Giappone dopo l'annullamento di due gare del Mondiale di rugby. Possibile uno slittamento delle qualifiche alla domenica mattina ma nulla è ancora deciso e la Fia valuta le opzioni. In un modo o nell'altro la Ferrari ha cercato di andare oltre le polemiche, grazie all'intervento del team principal Binotto e ai colloqui personali avuti con Leclerc e Vettel, tema, ovviamente, gli ordini di scuderia e il loro rispetto.
Binotto ha incontrato entrambi i piloti e la ramanzina sembra aver avuto effetto. «Abbiamo parlato e chiarito tutto, ora guardiamo avanti. Dobbiamo lavorare come una squadra, certo alcune cose si potevano fare meglio, ma abbiamo analizzato cosa non ha funzionato e guardiamo avanti». Così Sebastian Vettel che ha garantito come non sia stato stilato nessun regolamento interno ufficiale. «Non era necessario, abbiamo chiarito e guardiamo avanti». Resta comunque la forte rivalità tra il campione tedesco e il giovane rampante monegasco. «Charles è veloce, con lui c'è una battaglia intensa - ha confermato Seb - Ma battere lui non è vincere il mio campionato. Si cerca sempre di battere il proprio compagno, in una squadra ci sono due auto, in F3 ce n'erano addirittura tre, quindi è una normale competizione, siamo cresciuti cercando di essere più veloci di tutti gli altri. Certo non mi piace essere più lento di lui, ma so che devo solo estrarre il meglio dalla macchina e so che in me ci sono le capacità di farlo».
Una rivalità forte confermata tra le righe, ma nemmeno troppo, anche da Leclerc. «È normale: io voglio battere Seb e lui vuole battere me». Anche se la pace, almeno in teoria sembra scoppiata tra i due. «Ci sono stati dei fraintendimenti, ne abbiamo discusso e ora è tutto chiaro. Non ho visto Seb a Maranello ma ho incontrato Binotto, che aveva parlato con lui. Qui a Suzuka la priorità è sempre quella di fare il bene del team».
La lavata di casco sembra aver funzionato. La rivalità c'è, rimane ed è del tutto normale. Ora bisogna aspettare la gara e, magari, quell'ordine di scuderia che potrà scombinare le carte ma soprattutto le teste dei due ferraristi.
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