E l'Inter cambia logo. Pagati gli stipendi e la rata di Hakimi

E l'Inter cambia logo. Pagati gli stipendi e la rata di Hakimi

In casa Inter è il giorno del nuovo logo, ma francamente di attesa non ce n'è molta. Un po' perché il nuovo simbolo è stato ampiamente spoilerato nelle scorse settimane, un po' perché non c'è niente di rivoluzionario in quella I che s'intreccia con la M, cancellando la F e la C di Football Club, se non il dichiarato intento di enfatizzare il legame tra Inter e Milano, nemmeno qualcuno avesse mai pensato ad altro. Graficamente, non cambia nulla.

L'attesa, semmai è per la scadenza di domani, ultimo del mese e ultimo giorno utile per pagare gli stipendi di gennaio e al Real Madrid la prima rata di Hakimi, per dribblare il rischio di sanzioni Uefa. Ma anche qui, nessun batticuore: si sa da più di un mese che gli Zhang hanno ricevuto dallo Stato cinese la boccata d'ossigeno necessaria per le incombenze più urgenti, sempre in attesa di capire cosa accadrà nelle prossime settimane, se la proprietà resterà a Suning, con debito rifinanziato e problemi rinviati, o sarà infine ceduta al miglior offerente (e non pare esserci la fila).

Ad Appiano allenamenti a ranghi ridotti, ma non è ancora cominciato il conto alla rovescia verso la ripresa, prevista sabato sera a Bologna, perché Conte aspetta l'esito dei tamponi per De Vrij, D'Ambrosio e Vecino, ma soprattutto il rientro dei Nazionali in giro per l'Europa. I primi, domani, saranno Lukaku, Perisic, Brozovic, Hakimi e Skriniar.

Aver recuperato Handanovic, l'unico giocatore positivo al Covid a non aver perso nemmeno una partita, per Conte è già una grande notizia. Riavere tutti i nazionali sani alla Pinetina, sarebbe il miglior modo per affrontare l'ultimo miglio verso lo scudetto.

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