Ecco De Boer, l'anti-Milan Ok a Luiz Gustavo e Gabigol

L'olandese ha solo precedenti vittoriosi con i rossoneri No di Mancini al rinnovo con Champions obbligatoria

Luca Talotta

Il cambiamento c'è, ma non si vede. O forse è solo finito sotto il rosso mantello dell'illusionista asiatico di turno. Si legge Suning ma ha le sembianze di Moratti, con il ritorno prepotente di quell'epopea del presidente tifoso; dove la pazza Inter era soprattutto la società, capace di mandare via Benitez a dicembre e Leonardo sei mesi dopo. Di scontrarsi con Lippi e di provare Tardelli nel suo solco. Di bruciare Gasperini e farsi abbindolare da Mazzarri; fino al divorzio con Mancini.

Il tecnico di Jesi lascia, al termine di un'estate molto calda e non solo per questioni meteorologiche: una stagione di passione, fatta di incomprensioni, capricci e la consapevolezza che la società non gli avrebbe mai potuto dare quello che voleva. Motivo per il quale ha detto no alla ricca proposta di rinnovo contrattuale arrivata: tre anni a cinque milioni di euro. Rifiuto motivato dalla presenza di una clausola che dava la possibilità, alla società, di rescindere il tutto in caso di mancata qualificazione alla Champions. Perché Mancini non era convinto della qualità della squadra e questa clausola ha tanto il sapore di un traghettamento mascherato per arrivare, nel 2017, al sogno Simeone.

E poi i soliti vecchi problemi: visioni opposte in sede di tattica e mercato e zero potere sulle scelte d'acquisto: da una parte il Suning che vuole giovani da lanciare, dall'altra il Mancio che reclamava i suoi fedelissimi Zabaleta e Yaya Touré.

Divario troppo ampio, meglio voltare pagina. E, come nelle più classiche delle puntate della telenovela Inter con la regia di Massimo Moratti, il colpo di teatro è servito con tempistiche alquanto discutibili: via Mancini, dentro Frank De Boer. A dodici giorni dal quel Chievo Verona-Inter di domenica 21 agosto, inizio ufficiale della stagione nerazzurra.

L'allenatore olandese, che oggi verrà presentato ufficialmente, porta con sé Orlando Trustfull, assistente fin dall'inizio della sua carriera all'Ajax, Michael Kreek e Michele Santoni. Il suo vice sarà Chivu, ma potrebbe entrare nel suo staff anche Bergkamp. Rimane in piedi l'ipotesi Leonardo dirigente, anche se Zanetti spinge per il reintegro di Cordoba. Per De Boer, che in carriera ha sempre vinto contro il Milan sia da giocatore che da allenatore, tre anni di contratto con stipendio a salire (si parte da 1,5 milioni di euro). È sbarcato ieri a Milano e domani esordirà nell'amichevole contro il Borussia Moengengladbach. Intanto ha già detto sì agli acquisti di Luiz Gustavo e Gabigol. La novità è Kenny Tete dell'Ajax, terzino gestito da Mino Raiola, anche se prima bisognerà risolvere la grana Icardi.

Il giocatore non ha cambiato idea, continuando nella sua richiesta di rinnovo del contratto o cessione. E, a corollario, è giunto l'ennesimo tweet della moglie agente Wanda Nara: I cambiamenti sono per i più coraggiosi, i codardi preferiscono sempre rimanere dove sono, anche se non sono felici. Un messaggio in codice sul futuro del marito o sul cambio della panchina dell'Inter? Il Napoli resta alla finestra.

Ieri, intanto, visite mediche e firma del contratto per Pogba al Manchester United: un'operazione dalla quale la Juventus ha incassato 105 milioni più altri cinque di bonus, ottenendo anche una percentuale del 15% su una futura cessione del giocatore.

Ora i bianconeri dovranno concentrarsi sulla ricerca del sostituto: in agenda nuovi contatti per Matic, ma il Chelsea ha già detto no. Matuidi, Luiz Gustavo e Witsel le alternative. La Roma, intanto, ha preso Vermaelen dal Barcellona in prestito.

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