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Effetto derby d'Italia. Il silenzio di Inzaghi e gli squilli di Allegri

L'interista non parla, ma deve cambiare marcia. Lo juventino avvisa: "Ora si deve solo vincere..."

Effetto derby d'Italia. Il silenzio di Inzaghi e gli squilli di Allegri

Per evitare di farci sentire turlupinati dalla mosceria di un pareggio più parlato che giocato, InterJuve è continuato anche ieri. E forse oggi, domani. E sempre, come vuole tradizione. Che poi, stasera, Empoli e Sassuolo ci mettano il naso è affare che riguarda classifica e futuro. Il bello è che siamo proprio al bianco o nero. Ovvero: Max Allegri suona la sua tromba, cercando la scossa all'ambiente. «Con l'Inter era da una partita da giocare, con il Sassuolo da vincere: altrimenti il punto di Milano non avrà senso. Dobbiamo segnare almeno due gol, come da tempo non ci riesce». E lo squalificato Simone Inzaghi, invece, non va nemmen di campana: si rifugia in un silenzio deciso anzitempo, ma forse benedetto e purificante dopo il non felice post partita oratorio di San Siro. Mettiamoci anche che le notizie di giornata ci hanno promesso un gelido Inter-Juve a San Siro il 5 gennaio, o con miglior logica il 12, per la poco invidiabile Supercoppa italiana. L'organizzazione toccava agli Emirati arabi, secondo accordi commerciali, ma Ryad non ha esercitato per tempo l'opzione. Fra l'altro ci sono anche aspetti di politica estera da valutare. E se venisse confermato il giorno 12 si eviterebbe pure un problema di politica interna del pallone: giocando il 5 sarebbe da rinviare Juve-Napoli di campionato e, come tutti immaginano, la squadra di Spalletti ne sarebbe ben contenta, visto che non potrà disporre di Koulibay, Oshimen e Anguissa impegnati in coppa d'Africa. Comunque lo si guardi, il tormentone delle sfide polemiche fra Juve e Napoli non si placherà mai. E finora è il club di ADL che non può lamentarsi.

Per ora meglio pensare ai punti di campionato perché il Napoli sta avanti, mentre Juve e Inter sono in affanno. La squadra di Inzaghi ha perso tutto in due partite (solo un punto) e fra l'altro pare non avere compratori all'orizzonte: prima della Lazio aveva un vantaggio di 5 punti rispetto all'anno passato, ora è alla pari. La Juve anche peggio, perché è due punti sotto. Non un bel vedere. L'Inter deve ritrovare facilità del gol, anche se stavolta potrebbe riposare Dzeko, con Correa e Sanchez che se la giocano per la maglia. Ma la difesa non sta meglio: finora rimasta imbattuta solo contro Genoa e Shakhtar. Aggiungete che quello di Empoli è sempre stato campo difficile come ricorderà anche la squadra di Mancini ai tempi del ritrovato scudetto. Però è vero che i nerazzurri hanno vinto 20 su 26 sfide in serie A e nelle ultime sei, in Toscana, sono rimasti a porta imbattuta. Invece la squadra di Andreazzoli in questo campionato ha perso 4 delle 5 partite in casa, subendo una media di due gol. Dunque, se l'attacco nerazzurro non rispettasse la media sarebbero guai.

Forse in questo caso sta meglio la Juve che spera in una rivisitazione del famoso Scansuolo, al quale deve un ringraziamento per l'ottimo Locatelli, e che ha idee quasi chiare sulla formazione. Allegri ha annunciato Perin, De Ligt, Chiesa e Dybala. Aggiungendo che Dybala ha «il gol nel sangue» e di non aver schierato golden boy azzurro in partenza contro l'Inter perché «se giocano sempre gli stessi, a gennaio li butto via. Sono ragazzi, non motorini e Chiesa aveva giocato tanto». Aggiungendo: «L'Inter è favorita per lo scudetto, anche se Inzaghi può dire di no». Appunto: Inzaghi non parla.

L'Inter non si sa.

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