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Ele in marcia su Pechino: "Sono ambiziosa e non sento la pressione"

Dopo i forfait della Trost e di Donato l'Italia dell'atletica è sulle spalle di Eleonora Giorgi. Che rivela: "Il mio mental coach? Mamma"

Ele in marcia su Pechino: "Sono ambiziosa e non sento la pressione"

Quando Marco Polo andò in Cina portò, al suo ritorno a Venezia, seta e oggetti preziosi. A distanza di quasi 1.000 anni Eleonora Anna Giorgi prova a far rivivere le stesse emozioni: viaggio in Cina per i Mondiali di atletica al via sabato a Pechino e, si spera, ritorno con una bella medaglia al collo.

Eleonora, la nazionale italiana punta molto su di lei per tornare a casa con una medaglia d'oro...

«Ma io non sento tutta questa responsabilità sulle mie spalle; sicuramente mi presento ambiziosa come sempre, questo è chiaro; voglio fare bene e riconfermarmi, l'obiettivo è rimanere una delle migliori a livello mondiale e internazionale».

Facciamo il punto: 14ª a Londra 2012, 10ª ai Mondiali di Mosca nella 20km di marcia, 5ª a Zurigo pochi mesi fa. Cosa dobbiamo aspettarci a Pechino?

«La mia esperienza internazionale è cresciuta e ho ritoccato tre volte il record italiano, due quest'anno; chiaro che ci siano delle aspettative maggiori».

Con i forfait di Trost e di Donato, il suo nome è salito ancora di più alla ribalta come unica speranza italiana in questi mondiali.

«È un grande dispiacere che due fuoriclasse come loro non possano partecipare a causa di un infortunio; tifo per loro perché si rimettano presto e sono fiduciosa per Rio 2016».

Sì, ma senza loro le possibilità di medaglia si riducono di molto per noi, lei rimane l'unica speranza...

«Ci spero anche io in una medaglia, certo, ma magari ci saranno altre sorprese tra gli altri atleti italiani; comunque l'atletica ha bisogno di medaglie, più ne vengono e meglio è».

Quindi non sente nessuna pressione?

«Ad oggi no, se la sentissi arriverei in gara già cotta (ride). Mi sto allenando bene con serenità e poi darò il massimo. Quindi, niente di nuovo».

Sulla gara, come la vede?

«Sicuramente il fatto che non ci siano le specialiste russe è un vantaggio. Io arrivo in Cina con la migliore prestazione italiana di sempre nella 20km: il 28 agosto, alle 2.30 del mattino italiane, partirà la gara. Spero tanto in un buon risultato».

Buon risultato?

«L'obiettivo primario è rimanere nel gruppo delle migliori, per potermi far valere in vista delle Olimpiadi di Rio 2016. Comunque, un passo alla volta».

I suoi grandi miglioramenti sono dovuti soprattutto agli allenamenti e ai consigli di un allenatore come Giovanni Perriccelli.

«Abbiamo da poco festeggiato assieme a lui la ricorrenza dei 20 anni dalla sua medaglia d'argento ai Mondiali di Goteborg 1995. Però sarebbe bello, tra altri 20 anni, festeggiare qualcosa di mio».

Le basta Giovanni? E un mental coach?

«No, assolutamente, ci pensa già mia mamma ed è più che sufficiente. È una donna incredibile, mi carica sempre prima delle gare. Con mio papà verranno anche a vedermi a Pechino, faranno turismo sportivo diciamo. Speriamo di tornare tutti a casa con il sorriso. (Nel "tutti" è compreso anche Matteo Giupponi, fidanzato di Eleonora Anna Giorgi, anche lui nell'elenco dei convocati per i Mondiali e a sua volta impegnato nella marcia).

E lei farà la turista?

«Consigliano di stare in camera d'albergo con l'aria condizionata, poi farò il tifo per i compagni di nazionale. Pechino tanto l'ho già vista nel 2007, avevo vinto una borsa di studio per studenti all'estero (è laureata in Economia alla Bocconi); verranno gli amici cinesi a vedere la gara».

E il futuro?

«Sto per finire il Master all'Università Bicocca di Milano».

Tesi?

«Il ruolo femminile del manager sportivo; chissà, magari in futuro potrebbe tornarmi utile».

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