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Elkann e Agnelli alleati. Però solo nella Superlega

Dopo le voci sul cugino in bilico. "Senza risultati, cambiare è necessario. Abbiamo iniziato, ma .."

Elkann e Agnelli alleati. Però solo nella Superlega

Lettera di John Elkann agli azionisti Exor e il presidente della holding scrive anche di Juventus fc: «Sul campo il titolo della serie A è sfuggito alla nostra squadra maschile, ma quella femminile ha continuato il proprio dominio nazionale con il quarto scudetto consecutivo. Gli uomini sono riusciti comunque a conquistare a gennaio la Supercoppa italiana prima di vincere la coppa Italia a maggio... come abbiamo imparato quando mancano i risultati il cambiamento si rende necessario ed è per questo che abbiamo nominato un nuovo consiglio di amministrazione ed i nuovi ad, direttore sportivo, allenatore e giocatori. Abbiamo garantito alla società tempo e risorse sufficienti per tornare ai massimi vertici, sul campo e fuori: il più grande desiderio dei suoi appassionati tifosi e azionisti... Come per il resto dello sport e del settore dell'intrattenimento, la pandemia ha impedito ai tifosi di vedere le loro squadre in azione. Nel 2021 la Juventus ha visto il 50% delle sue partite all'Allianz Stadium giocarsi a porte chiuse mentre le restanti sono state condizionate da regole che hanno imposto una presenza ridotta, questo ha privato i giocatori di quell'energia che arriva dai tifosi, qualcosa che l'ex giocatore e poi presidente bianconero, Giampiero Boniperti, che purtroppo ci ha lasciato nel 2021, conosceva bene, quando diceva non c'è più bel regalo dell'amore dei tifosi».

Riassunto: John Elkann ha fatto cronaca e poi storia, ha ricordato di avere messo a disposizione il necessario (due volte per un totale di milioni di euro 700), di avere cambiato cda, amministratore delegato, tecnico e organico, in conseguenza dei risultati negativi o insufficienti e ha regalato il ricordo di Giampiero Boniperti, facilmente e brutalmente cancellato dalla storia bianconera come i suoi successori. Elkann si affianca al cugino Andrea Agnelli nel progetto o battaglia sulla superleague, senza mai nominarla però facendo chiaramente intendere che: «Le difficoltà hanno evidenziato la debolezza strutturale del calcio in Italia e in Europa. Andrea Agnelli ha sostenuto le ragioni per una riforma strutturale e della governance del settore, con l'obiettivo di renderlo più equo e sostenibile per tutti coloro che amano questo sport».

Due realtà parallele ma distanti fra loro, la Juventus con i suoi attuali affanni e una nuova istituzione calcistica che tolga il monopolio a Uefa e Fifa. Ciò che maggiormente interessa i tifosi è sapere che cosa possa accadere a fine stagione, al di là dei progetti internazionali del massimo dirigente bianconero. L'ombra fastidiosa della Procura non agevola questo percorso e, come puntualmente accade, il nome della Juventus asciuga qualunque altra vicenda analoga ma tenuta sotto la sabbia. Anche il deferimento del presidente del Napoli De Laurentiis per inosservanza del protocollo Covid, decisione presa dopo ottantaquattro giorni di indagine a differenza dei quindici giorni che furono utili per mandare il club juventino in serie B, apre nuovi interrogativi sul sistema calcio. In perfetta sintonia, sono arrivati i deferimenti di Juventus, Napoli, Genoa, Sampdoria ed Empoli per le operazioni di plusvalenza. E oggi il presidente federale Gravina sarà ascoltato dalla procura piemontese nell'inchiesta Prisma sui conti della società bianconera.

Tutto alla vigilia di Juventus-Inter.

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