Se pensate che nella storia degli Us Open, nati in modo avventuroso nel 1881, solo un'italiana ha iscritto il proprio nome nell'albo d'oro del torneo, vi renderete conto di come Sara Errani e Roberta Vinci, finaliste in doppio, siano a un passo da un'impresa storica per il tennis di casa nostra. Nell'albo d'oro figura soltanto Raffaella Reggi che nel 1986 vinse il doppio misto con lo spagnolo Sergio Casal battendo la forte coppia Navratilova-Fleming. Le azzurre, dopo aver dominato in semifinale le spagnole Vives e Martinez per 6-3, 6-2, si giocheranno il titolo domani (pioggia permettedo) contro le ceche Hlavackova-Hradecka, che hanno superato Hsieh e Garrigues per 7-6, 6-4 fra mille difficoltà. Il pronostico è tutto dalla parte della nostra magica coppia che nel 2012 ha vinto 7 tornei, fra cui il Roland Garros, e ha raggiunto la finale in tutti gli slam ad eccezione di Wimbledon. L'unica nota stonata risale alla sconfitta negli Australian Open per mano delle russe Kuznecova e Zvonareva che si sono imposte sul filo di lana del terzo set. Da lunedì prossimo Errani e Vinci saranno anche in testa al ranking di questa specialità che due anni fa aveva premiato con la leadership Flavia Pennetta, ma in coppia con l'argentina Gisela Dulko. A giocare contro le azzurre potrebbe essere la fatica accumulata da Sarita, per la quale fanno un tifo sfrenato i giocatori del Valencia, nei sei singolari sostenuti fino a ieri sera. Occhio poi al servizio delle avversarie, che viaggia a velocità molto sostenuta. Ma il destino del risultato è tutto nelle mani, nella testa e nel cuore delle azzurre che quest'anno vantano uno score di 46 vittorie, di cui 22 consecutive, contro 9 sconfitte.
Strana specialità il doppio, che impera nei circoli, ma che fatica a trovare uno spazio rilevante all'interno dei grandi tornei per il disinteresse forzato dei migliori tennisti. Diceva qualche tempo fa Federer: «Disputerei volentieri il doppio, anche perché mi piace giocare al volo, ma come si fa con gli impegni ravvicinati dei singolari? Negli slam vai in campo a giorni alterni, ma negli altri tornei, compresi i Master 1000, non hai un attimo di respiro. Sarebbe impossibile recuperare la fatica e la concentrazione». Ci sta quindi che tutti i migliori disertino il doppio, anche per paura (proprio così) di venire umiliati dagli specialisti che di mestiere giocano solo in coppia. Il discorso è differente in campo femminile perché le più forti arrivano ai quarti, se non alle semifinali, con una certa facilità e si possono concedere il lusso di iscriversi a due tornei, soprattutto nei quattro major. Agli Us Open, tanto per fare l'esempio più eclatante, c'erano le sorelle Williams, fresche campionesse olimpiche, eliminate negli ottavi da Kirilenko-Petrova. Nel doppio femminile, insomma, c'è un valore tecnico importante, nettamente superiore a quello maschile. E il prize money non è male.
TV: Oggi diretta su Eurosport dalle 18: semifinali maschili e finale femminile. Domani alle 18 finale doppio femminile e finale maschile (canali 211 e 212 di Sky)
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