Errani e Vinci fanno volare l'Italia rosa

La scalata non poteva essere infinita. Fabio Fognini, dopo aver battuto i top-ten Berdych e Gasquet, non ce l'ha fatta ad arrampicarsi sull'Everest del tennis che porta le sembianze di Nole Djokovic, il numero uno. Troppo forte il serbo, ripresosi dalla distorsione alla caviglia e oggi atteso alla finale di Montecarlo con il redivivo Rafa Nadal. Giù di tono l'azzurro, al lumicino delle energie nervose più che fisiche. La netta sconfitta (6-2, 6-1 in 51') non toglie nulla alla splendida avventura del ligure, nato a Sanremo, ma residente ad Arma di Taggia, che ha riportato un italiano in semifinale a distanza di 18 anni e da lunedì farà un balzo enorme nel ranking passando dalla 32ma alla 24ma posizione. Con il suo talento può solo migliorare, a 25 anni nulla gli è vietato. Basta che trovi più convinzione nei suoi mezzi.
Ancora migliori le notizie arrivate da Palermo, dove le azzurre sono a un passo dalla finale di Fed Cup grazie ai successi di Errani e Vinci. Se la prima ha battuto la Safarova per 6-4, 6-2 come da pronostico, la seconda ha mandato al tappeto la Kvitova per la seconda volta in una settima. E il risultato non era scontato perché la ceca, vittoriosa a Wimbledon nel 2011, la sopravanza di quattro posizioni: 8 a 12. A Katowice Roberta si affermò per 7-5, 6-1, ieri s'è ripetuta con un perentorio 6-4, 6-1 chiudendo il match con un ace dal valore simbolico cui ha fatto seguito un pianto dirotto.

Ancora non sapeva che Flavia Pennetta l'aveva fotografata e poi aveva postato l'immagine su Twitter («Robi, ma cosa stai facendo?») fra l'ilarità di tanti, compresa Serena Williams. Ora basta un punto per eliminare la Repubblica Ceca.

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