Bonucci goleador è sempre stato preferibile al Bonucci stopper. Lo ha dimostrato anche al pubblico dello stade de Gerland. Bel pubblico, partita da calcio strategia più che da calcio allegria. Risolta dal terzo gol europeo dello suo stopper, ideale per metter la Juve in rampa di lancio nella partita di Torino. Il Lione perde la sua imbattibilità delle ultime cinque partite, Juve sbanca Lione com'era capitato ad altre due squadre italiane(Inter e Roma). Juve che ha sofferto, faticato, non ha perso la testa fredda e trovato la zampata nei minuti del killer instinct. Juve ravvivata dagli ingressi di Giovinco e Vucinic. Per una volta la pulce è stata atomica. Partita avviata sul filo della strategia, venti minuti di calcio scaccchistico eppoi tre occasioni, due per il Lione, una per la Juve. Quasi un controsenso ai dubbi degli allenatori, puntati soprattutto sugli uomini d'attacco. Conte infine ha scelto l'inutile(al tirar delle somme) Osvaldo, il francese Garde ha lasciato in panca Gomis e si è attrezzato con il pasticcione Briand. Lione guardingo, attento a chiudere ogni spazio e Juve in difficoltà nel trovare il bandolo del gioco ed anche gli spifferi nei quali incuneare palloni e giocatori.
I francesi hanno difeso la loro metà campo quasi fossero una squadra italiana vecchio stile, pressione e attenzione, molto bravi nel mandare in depressione gli uomini che dovevano costruire il gioco bianconero. Pirlo si è trovato addosso l'appiccicoso Malbranque. Bonucci si è trasformato nel regista della squadra, con lanci lunghi, anche troppi, e qualche trovata intempestiva. Tolto il fiato e lo spazio a Pirlo, i francesi hanno cercato di tener botta anche sulle fasce laterali e per la Juve è stato sonno e grattar di capo. Squadra un po' ferma, attanagliata da passaggi sbagliati e poco movimento interno, gioco monotematico: nel giro di 25 minuti ha prodotto solo un pallone per Tevez che, di testa, l'ha mandato fuori.
Poi, finalmente, un flebile venticello di emozione, qualche spiraglio si è aperto, ma nella difesa juventina. E i francesi ci hanno provato: due occasioni nel giro di un minuto. Malbranque si è infilato in area, ed ha trovato la felice deviazione di Buffon. Subito dopo Briand ha calciato alto la palla che valeva il gol. Buon per la Juve che ha respirato il sapore della beffa ad una gestione non proprio brillante della partita, ma comunque da primattrice. Servivano spazi per giocare e Pirlo lo ha dimostrato due minuti dopo lo scampato pericolo, quando ha infilato uno dei suoi palloni verticali per l'inserimento in area di Tevez, finalmente gattone e non più gattino. Ma il portiere Lopes ha anestetizzato il tocco in uscita.
Serata dura per la Juve, incapace di trovare un giocare redditizio. E la serata sotto la cattiva stella si è materializzata nei primi dieci minuti della ripresa quando il Lione si è fatto avanti, ha mangiato spazio e campo e la squadra di Conte, dopo un intervento di Buffon, ha pescato l'ultima giocata di Tevez: scatto, tiro eppoi mano alzata per dire bandiera bianca. Un problema muscolare e tanti saluti.
Non proprio tranquillizzante per il futuro della squadra vista la latitanza di Osvaldo, uscito dopo avere perduto l'attimo fatale in area, ed anche di Vucinic subentrato all'Apache. Per fortuna della Signora, il Lione non è riuscito a mantenere il suo infernale controllo degli spazi ed allora la gente bianconera si è fatta un po' più avanti: una punizione di Pirlo, deviata, ha impegnato Lopes. Giovinco, appena in campo è entrato nella parte del crea scompiglio: con due guizzi ben assestati ha impegnato ancora il portiere francese. Poco dopo ha creato una mini zuffa che ha regalato a lui e al portiere una ammonizione, ma Lopes era in diffida e sarà squalificato. Infine ha imperversato facendo venir mal di testa ai difensori nelle azioni che hanno creato le migliori occasioni juventine.
La facile gestione della partita da parte francese non è, però, un attestato di benemerenza juventina: chissà se il nostro campionato non ci nasconde più tristi verità? Anche nella fase difensiva, la Juve ha rischiato due volte di farsi bucare da Briand.
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