Europa, salvezza, bomber quel che resta del campionato

Fiorentina tranquilla, Inter attesa da tre spareggi, Milan appeso al derby Chievo-Sassuolo, sfida chiave per salvarsi. Immobile si gioca il Mondiale

Europa, salvezza, bomber quel che resta del campionato

Juventus, Roma, Napoli. A cinque giornate dalla fine il podio del campionato è ormai scritto, un evento più unico che raro e in controtendenza con altri campionati europei prestigiosi (vedi Premier inglese e Liga spagnola) dove i posti che contano verranno assegnati in volata. Merito di un'andatura folle delle tre squadre che rappresenteranno l'Italia nella prossima Champions.
Restano dunque da assegnare i posti continentali di seconda fascia - otto formazioni ancora in corsa con altrettanti scontri diretti in calendario - e quelli meno ambiti delle tre retrocesse (in realtà due, visto che il Catania sembra ormai condannato al ritorno in B dopo otto stagioni). Appassionante anche il duello per il titolo di capocannoniere che quest'anno vede gli italiani protagonisti.
La corsa all'Europa League. La Fiorentina ha già il pass in tasca, avendo la quasi matematica certezza del sesto posto, ultimo utile per la qualificazione europea, e la porta secondaria della finale di coppa Italia. In realtà i viola hanno di fatto blindato il quarto dal possibile assalto dell'Inter. Dunque, due posti ancora liberi e la sensazione che la giornata di sabato sia quella chiave, con tre confronti diretti: Atalanta-Verona, Lazio-Torino e Parma-Inter. Poi il derby meneghino del 4 maggio che darà risposte definitive per le sorti di Milan e Inter. I rossoneri, che vantano una serie di quattro successi di fila, hanno recuperato sette punti in 5 giornate ai nerazzurri. Considerando l'andamento incostante di Lazio e Torino (48 come la squadra di Seedorf, in assoluta parità anche nelle sfide dirette) e un leggero calo del Parma (a quota 51, ma due vittorie sui rossoneri), se vincesse il derby di ritorno in casa, il Milan farebbe salire le sue quotazioni nel borsino europeo. Dal canto suo la squadra di Mazzarri vanta ancora un +5, buon tesoretto anche se il calendario non è dei più favorevoli con tre sfide «spareggio» da giocare e due successi solo su Fiorentina, avanti però di 5 lunghezze, e Verona. Più agevole invece il cammino degli emiliani che battendo l'Inter possono effettuare il sorpasso per poi magari tentare di mettere la freccia. In ritardo di punti, e con motivazioni sempre minori dopo la salvezza anticipata, Atalanta e Verona.
La corsa salvezza. Gli allenatori delle squadre provinciali, a inizio stagione, parlano sempre di raggiungere al più presto quota 40 per la salvezza. Quest'anno potrebbero bastarne appena 33, punteggio già raggiunto da un Cagliari praticamente salvo (il calendario non fa pensare a un crollo clamoroso). Quattro dunque le squadre ancora in lizza. Chievo-Sassuolo di sabato è uno scontro diretto decisivo: se i veneti vincono, sono fuori dal tunnel e di fatto condannano gli emiliani, sui quali già pesa la sconfitta dell'andata. E se il Livorno perderà a San Siro con il Milan, anche i toscani - due ko con il Chievo - saranno con un piede in B considerando il cammino non facile negli ultimi 4 turni. Il Bologna, superati gli scogli Juve e Fiorentina, potrebbe a quel punto ottenere i 5 punti salvezza nelle tre sfide finali con squadre ormai tranquille. Catania a -8 dalla salvezza: l'impresa di evitare la B sembra impossibile per chi ha vinto solo 4 partite in stagione.
La corsa al titolo di bomber. Tutti contro Ciro Immobile, capocannoniere con 19 reti e senza un rigore tirato. L'attaccante del Toro sta alimentando i sogni europei dei granata e quelli personali di un posto fra i 23 azzurri di Prandelli per il Mondiale in Brasile. La concorrenza è agguerrita: dal Tevez «centellinato» da Conte per gli importanti impegni europei della Juve all'Higuain in forma Real che si è regalato la prima tripletta italiana passando per Palacio, uno dei pochi a salvarsi nella stagione a tinte chiaroscure dell'Inter. E poi c'è il sempreverde Luca Toni, tornato ai livelli realizzativi di sette anni fa e che troverà il Pipita, magari in un testa a testa decisivo, al San Paolo all'ultima giornata.

Chissà, forse l'attaccante del Verona alla Nazionale ci pensa ancora... Più indietro Gilardino, lo sfortunato Pepito Rossi - che forse giocherà solo la finale di coppa Italia - e Llorente. Per loro e per altri (compreso Balotelli) poche chance, ma la corsa sarà avvincente.

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