Evolvea, ricostruzioni 3D degli incidenti Verità sui chilometraggi

Riccardo Cervelli

La Mobility 4.0 sta facendo passi da gigante grazie allo sfruttamento di innovative tecnologie hardware e software da parte dell'industria automobilistica e del più generale mondo della mobilità: un ecosistema, quest'ultimo, che comprende diversi ambiti che vanno dalla gestione del traffico a quella dei parcheggi, fino ai mondi della sicurezza stradale e dei servizi di manutenzione dei veicoli.

Tra le realtà impegnate nel settore c'è Evolvea, una delle società del Gruppo Filippetti, specializzata in soluzioni tecnologiche in ottica 4.0. In maggio, la Business Unit Mobility 4.0 di Evolvea ha perfezionato l'acquisizione di General Expert, una start-up innovativa nata in collaborazione con il PoliHub (Politecnico di Milano), che si occupa dello sviluppo di soluzioni tecnologiche all'avanguardia per il mercato assicurativo e bancario.

Recentemente abbiamo potuto assistere a una dimostrazione di uno dei primi fiori all'occhiello realizzati da General Expert: una soluzione per la «cristallizzazione» delle scene di incidenti stradali basata sull'utilizzo di un drone che permette di acquisire una documentazione fotografica in 3D precisa e georeferenziata utilizzabile dalle forze dell'ordine e dalle assicurazioni.

«Tra i punti di forza di questa soluzione - spiega Marco Mauri, managing director di Evolvea - è il fatto che non richiede al manovratore un brevetto di pilotaggio necessario per il tipo di drone utilizzato. Il velivolo, infatti, è costantemente collegato con un filo a un'asta posta sul mezzo di soccorso. Il drone è controllato da un programma installato su un computer portatile e compie passaggi all'interno di un reticolo limitato a un'area ristretta per scattare le fotografie. In seguito, queste sono ricomposte da un software per ottenere una riproduzione tridimensionale della scena dell'incidente».

Di più immediato interesse, invece, per gli acquirenti di autovetture, è la soluzione Diogene (sviluppata sempre da Evolvea). Grazie a questo set di hardware (una valigetta con un sistema computerizzato), software e cavi, si permette di appurare, con estrema precisione, l'effettivo chilometraggio di un'auto usata.

Un dispositivo anti-frode, insomma, perché è in grado di incrociare i dati memorizzati non su una sola centralina del veicolo, ma su tutte (o quasi) le centraline che ormai sono integrate con le parti più importanti della macchina.

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