Nostro inviato a Torino
Prima Costa, saltato, poi Lucarelli, raggirato, quindi Felipe, beffato, ha tentato di riagguantarlo nuovamente Lucarelli, ignorato. Lo show di Carlos Tevez è andato in onda al quinto della ripresa, un fuori programma senza maggiorazione sul biglietto, tutto all'improvviso, ha preso la palla appena dopo la metà campo e ha deciso di fare tutto lui, quando si è trovato davanti a Mirante gliel'ha messa debole, sulla sua sinistra. Era il 4-0 e non aveva ancora finito.
Però qualcosa merita anche quel tipo che sta in panchina. Magari qualcuno continuerà a dubitare delle sue idee, ma ieri pomeriggio Massimiliano Allegri è passato sopra a tutto, ha ribaltato difesa, centrocampo e attacco senza che qualcuno se ne accorgesse e senza che la capolista patisse l'evoluzione. Ha detto che sta cercando equilibri e ha scelto il suo mese preferito, a novembre lui inventa e in genere non sbaglia.
Con Pirlo in tribuna per una botta alla coscia e Vidal fuori per squalifica, Allegri dietro si è schierato a quattro con Padoin a sinistra, in mezzo ha messo Romulo alla prima da titolare, davanti Llorente con alle spalle Pereyra e un Tevez senza terra, l'Apache andava dove lo portava il vento. La Juventus è partita non benissimo poi ha montato la sua prestazione di minuto in minuto, davanti a un Parma inerme, lontanissima copia di quello visto al Tardini contro l'Inter. Donadoni paralizzato, quasi commovente l'impotenza di Lodi e Josè Mauri schiacciati indietro da Marchisio e Pogba, il Parma si accendeva solo quando la palla passava fra i piedi di Cassano, accolto da bordate di fischi a palla all'annuncio delle formazioni. Dopo neppure una decina di minuti è iniziato lo spettacolo, applausi a Romulo, una sforbiciata di Pereyra e Tevez come al poligono di tiro, al 15', al 17' al 22', quando l'argentino centrava la porta, Mirante gliela chiudeva, ma era solo la prefazione.
La Juve ha iniziato a fare sul serio quando Pogba ha fatto partire un rasoterra al 24', Mirante si è allungato senza trattenere, Llorente girava da quelle parti è ha messo dentro l'1-0 da pochi passi. Reazione zero del Parma, colto Cassano avvilito mentre osserva Ghezzal indovinare la curva alle spalle di Buffon, meglio di lui Josè Mauri che lo specchio lo centra.
Chi soffre come uno sherpa è De Ceglie, fra i più attivi contro la sua ex squadra ma anche il più sconnesso in fase difensiva. La Juve sulla destra carica e sfonda con facilità, Lichtsteiner mette il piede nelle due reti successive, la prima è sua con un destro dal limite che Mirante tocca ma non toglie dalla rete, il secondo è un invito che pesca Lloriente completamente solo in area. Un gol facile che condanna inesorabilmente tutto il Parma. È a questo punto che lo stadio parte con il «tornerete in serie B» mentre in campo non si capisce contro chi stia giocando la Juventus.
Ma non è ancora finita, prima di lasciare il campo dopo il suo a solo del quinto della ripresa, Tevez ne infila un altro su corta respinta di Mirante. Il destro era di Pogba.
A questo punto Allegri concede a Carlitos la standing ovation, dentro Coman, trascorrono dieci minuti ed entra anche Morata per Llorente, altri cinque minuti e lo spagnolo segna il 6-0, una carneficina. A due dal termine ancora lo spagnolo, 7-0, solo Russo poteva metterci una pezza, e, misericordioso, fischia dopo un solo minuto di recupero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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