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Fede l'ha "combinata" grossa. Un bronzo contro lo stress

Dopo l'argento in Gigante, la Brignone vince la prima medaglia azzurra ai Giochi nella specialità

Fede l'ha "combinata" grossa. Un bronzo contro lo stress

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Federica Brignone l'ha combinata, grossa, bella e doppia andandosi a prendere un bronzo, dopo l'argento in gigante. La sua seconda medaglia a Pechino 2022 arriva in una disciplina che, proprio in Cina, sarebbe protetta, come i suoi panda e che, invece, per il Circo Bianco va pensionata. La combinata, ormai sparita dai calendari di Coppa, è un'impresa in via d'estinzione, come gli esamoni in cui porti una materia in cui ti senti più forte, ma poi accetti le domande a sorpresa per uscire dalla tua comfort zone. Così è, se vi pare, riuscire bene sia in velocità sia fra le porte di uno slalom. Alfa e omega dello sci, la combi è un cocktail per highlander delle nevi dove la polivalenza non va più di moda e dove, invece, Brignone e poche altre, tutte sul podio come lei, riaffermano il senso della doppia impresa. «Credo nella combinata e sono orgogliosa, anche se molto stanca: se lavori bene sempre, non perdi tutto in un giorno».

Brignone ci teneva: benissimo il gigante, delusa nel superG, dubbiosa in discesa su una pista con cui «non riesco a fare pace», dopo un giorno di stop, un pizzico di svago al villaggio in questi straordinari olimpici, è andata sempre a letto presto. Scelta azzeccata per star lontano da tutto e concentrarsi solo sui propri obiettivi. Una diversa alba ha svegliato Fede in fiducia e tac: quinta in discesa, ha attaccato e resistito in slalom, chiudendo a 185. Meglio di lei altre due onnivore delle porte, entrambe al secondo sigillo olimpico, come Fede. Fa il vuoto Michelle Gisin, seconda a 105 Wendy Holdener in un risiko svizzero che, oltre Muraglia, ha piazzato da Feuz a Gut, da Suter a Odermatt - tutti i suoi migliori cavalli ai vertici. Fuori ancora Mikaela Shiffrin, tradita, non tanto dalla velocità né dagli sci in comune con Sofia Goggia, ma di nuovo dal fuoco amico del suo slalom.

Fra le poche, ma buone, 15 concorrenti all'arrivo, sfiora l'impresa Ester Ledecka. È la donna che vinse due volte le stesse olimpiadi a PyeongChang, capace di combinare non solo due discipline diverse, ma proprio due sport diversi, come snowboard e sci alpino. La ceca, bissato l'oro del 2018 con la tavola da surf, con gli sci ha centrato, quattro anni dopo, un quinto posto in superG e la medaglia di legno in combi. Male le altre azzurre: Elena Curtoni esce subito in discesa, Marta Bassino e Nicol Delago la seguono in slalom. La Bassino ci riproverà insieme a Federica e ai maschi Vinatzer e De Aliprandini nel team event di domani, quel parallelo che dovrebbe rappresentare uno sci del futuro e più di squadra e che potrebbe regalare altre good news azzurre, dopo il sigillo numero 16 a firma di Brignone che intanto è la prima italiana a vincere una medaglia olimpica in questa disciplina.

Nella quale in Coppa ha messo in carnet 1 podio e 5 vittorie, quasi tutte a Crans Montana, dove la Coppa sta per ripartire la settimana prossima.

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