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Supercoppa, Juve persa fra i rigori. E il Napoli fa festa

Serie infinita di penalty. Dopo 24 anni i partenopei rivincono il trofeo. Due gol a testa: Tevez-Higuain, che show

Supercoppa, Juve persa fra i rigori. E il Napoli fa festa

Notizie dal Golfo Persico: per fortuna ci sono gli argentini, altrimenti sarebbe stata una noia anche per gli sceicchi a parte le gag dei rigori sbagliati. Due gol a testa di Tevez e Higuain, campioni veri, di razza, pari dopo due ore tra Juventus e Napoli, la Supercoppa viene decisa ai rigori, sbaglia Padoin e il Napoli porta a casa il trofeo, vendicandosi di Pechino. Benitez ai rigori aveva vinto la Champions contro il Milan, si è ripetuto con la Juventus. Finale con il cuore a mille in linea con gli errori, squadre sfatte, a dicembre è un segnale di pericolo per i due allenatori e per il football italiano.

La Juventus era andata in vantaggio dopo quattro minuti con Carlos Tevez che aveva approfittato di una comica tra Koulibaly e Albiol scontratisi su un passaggio arretrato e dannato di David Lopez. Dopo il gol la squadra di Allegri ha pensato di avere chiuso la pratica e si è adagiata sulla propria fiacca e sui propri narcisi, Pogba su tutti, fastidioso per alcuni atteggiamenti inutili al gioco. La gnagnera juventina ha permesso al Napoli di prendere campo, Hamsik è stato libero di muoversi dovunque, su un'altra comica, stavolta di Chiellini (ormai i difensori a questo si prestano), lo slovacco ha calciato di destro e sulla deviazione dello stesso juventino, il pallone per carambola ha colpito il palo salvando Buffon che stava già pensando al pareggio. Molto Napoli, molta voglia di riequilibrare il risultato e pochissima Juventus, fatta eccezione per il solito combattente Tevez che ha provato in tre occasioni a scaldare i guanti di Rafael. Al suo fianco Llorente anche ieri è riuscito nell'impresa di non calciare mai verso la porta, dato che per un centravanti, come si diceva una volta, non è proprio una bellezza. Di contro Higuain, unico sanzionato nel primo tempo, insieme con Hamsik ha portato scompiglio nella terza linea avversaria ed è stato premiato dal gol.

Football comunque modesto nei ritmi e nelle combinazioni, molti tatuaggi, pochissima qualità. Napoli con i soliti affanni difensivi evidenziati in campionato e in coppa, le scelte di Benitez restano singolari, fuori Martens, fuori Inler, ogni partita lo spagnolo smazza le carte e non agevola le idee di gioco. La Juventus non poteva certo pensare di essere rinata a Cagliari dove osano anche le papere. I tre centrocampisti juventini, Vidal (si sposerà il 27 ma è già in viaggio di nozze) Marchisio e Pogba, non hanno mai affondato l'azione nell'area avversaria, giocando in orizzontale e privando la squadra di una soluzione imprevedibile in attacco. Juventus bollita, Napoli in crescendo, veloce e volenteroso, in dominio dovunque sul campo, jellato due volte con l'occasione clamorosa di Callejon, il palo di Higuain e, meritatamente, al pari con lo stesso Higuain su parrocchiale disposizione della difesa bianconera. Segnali di fumo grigio, andante al nero per la squadra di Allegri che, proprio un minuto prima del gol di Higuain, aveva avuto la bella pensata di togliere Pirlo (che strano!), abbastanza stupito e stizzito dalla decisione visto che i suoi sodali, Vidal e Marchisio, erano a pezzi. L'epilogo ai supplementari ha esaltato Tevez prima e Higuain dopo hanno portato ai rigori.

Totale della trasferta: siamo andati fino in Qatar per aggiudicare una coppa, detta super, che in tutti gli altri Paesi, non del terzo mondo come il nostro, viene giocata ad agosto, per una logica che anche i bambini riescono a comprendere. Ma da noi si batte cassa e il Qatar, dopo la Cina, ha offerto i soldi per sistemare conti sbilenchi e poi, alla base, in Italia, ci sono beghe politiche di infimo ordine, basta vedere l'identikit degli interpreti.

Nessuno di costoro si è preoccupato di ricordare, pubblicamente, come si usa fare su rigori non dati e arbitri incapaci, che da queste parti, in vista del mondiale, sono già morti centinaia (un rapporto dice mille e duecento) di operai nei cantieri degli stadi e delle infrastrutture, l'emiro ha firmato l'assegno di tre milioni di euro e la coscienza è a posto.

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