La storia non si ripete, perché a Sofia è il tecnico italiano a battere la nostra nazionale, Andrea Giani raggiunge così la prima finale da ct, con la Slovenia. Il 3-1 (25-13, 23-25, 25-20, 25-20) è il risultato rovesciato delle scorse semifinali europee. Nel 2011 gli azzurri batterono la Polonia di Anastasi e furono sconfitti in finale dalla Serbia. Due anni dopo si ripeterono con la Bulgaria del salentino Placì, ma niente impresa con la Russia. Oggi giocano per il bronzo e, corsi e ricorsi dello sport, ritrovano la Bulgaria (ore 16,30 Raisport) battuta dalla Francia.
L'Italia soffre troppo la Slovenia, 2 milioni di abitanti e superiore anche nella partita di un coloratissimo tifo. Esiste dal '93 e Giani l'ha portata all'unico successo, nella European league, la World league dei poveri. Blengini chiedeva intensità in difesa e resistenza negli scambi lunghi, sono quelli a premiare i biancocelesti, a inizio anno al 39° posto al mondo. Il primo set non è degno di una nazionale che da un decennio insegue l'oro. Contrattacco e muro di Cebulj valgono il 13-8, Lanza sbaglia e gli capiterà spesso, salta la ricezione di Colaci e poi di Antonov, entrato per Juantorena. Gradualmente il ct che beve tanti caffè cambia tutti, come nel 4° set con la Francia, partendo dal palleggiatore Giannelli, in crisi. Nei timeout, il ciuffo bianco di Giani alterna inglese e italiano, è premiato da 5 muri in poco più di un set. L'opposizione sottorete non funziona e Lanza è il più bersagliato. Blengini mantiene il sorriso, quando solo Juantorena galleggia su percentuali accettabili. Buti esulta con i compagni per ogni punto, arrivano due errori dei biancocelesti, del resto Giani li aveva ammoniti: «Vince chi sbaglia di meno». L'opposto Gasparini, di Isola d'Istria, non mette più a terra palloni, sull'11-14 sembra fatta, lo scambio più bello della serata tuttavia è sloveno e il break di 5-0 ribalta ancora il 2° set. Si affaccia in battuta Anzani, centrale della Verona di Giani, al posto di Piano. Giannelli piazza l'ace del 18-19, Zaytsev chiude due punti e scarica la tensione. Blengini passeggia a braccia conserte, Lanza con il mani fuori mantiene il +2 e così l'uno pari è certezza.
Si ricomincia con gli aces di Gasparini su Lanza e di Cebulj su Juantorena. In mezzo Zaytsev piazza il 2° muro azzurro di giornata, una miseria. Al centro, migliorano appena i due Simone (Buti e Anzani), ma il terzo (Giannelli) fatica in battuta. Il 12 pari è su bella rigiocata di piede di Anzani, coordinazione da calciatore. Urnaut è il più prolifico con 22 punti e il 3° parziale scivola via, tantopiù con la ricezione errata di Lanza. Per rafforzarla serve il secondo libero in campo, Rossini, ma è tardi. «Su palla lenta attacchiamo troppo presto», accusa Blengini. Che in avvio del 4° set auspica: «Facciamoci un c… così in difesa e attacchiamo a palla alta».
Rientra il centrale Piano, ma il contrattacco disegnato da Giani funziona e anche il muro, Pajenc su Lanza (tenuto troppo in campo). Zaytsev non passa (11° muro sloveno contro 4), entrano Vettori e Antonov ma quei 3-4 punti non sono recuperabili. L'ace di Gasparini leva le ultime speranze. E pensare che l'Italia teoricamente era molto più forte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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