Stefano Fiore ha vestito molte maglie in carriera, ma rievoca dolci ricordi soprattutto per i tifosi biancocelesti. Fu lui a trascinare la Lazio, con tre gol in due partite, sia alla vittoria nella finale di coppa Italia 2003-04 contro la Juve, sia all'ultimo successo in campionato contro i bianconeri arrivato nella stessa stagione, il 6 dicembre 2003.
Fiore, che ricordi ha di quel 2-0?
«Nell'ultimo periodo battevamo spesso la Juve, quella partita fu giocata molto bene. Ci scambiammo gol e assist con Corradi. Rimane una delle più belle partite della Lazio contro i bianconeri».
In panchina, ma come giocatore, c'era Simone Inzaghi. Come giudica il lavoro del suo ex compagno?
«Ha avuto un impatto molto positivo, forse nemmeno lui poteva aspettarsi un inizio di stagione di questo tipo. Ha grandi meriti perché ha saputo rimotivare una squadra che l'anno scorso non aveva fatto molto bene. Anche se partiva dal vantaggio di conoscere l'ambiente, è un allenatore pratico, che non si inventa nulla. La Lazio rimane un'ottima squadra e lui è stato bravo a tramutare le prestazioni in grandi risultati».
Quest'anno la Juve perde con le big. E la Lazio, quest'anno, gioca da big. Perché deve credere nell'impresa?
«Sono pochissime le squadre che sono riuscite ad uscire con un risultato positivo dallo Stadium. Ma quest'anno la Juventus ha dimostrato di andare in difficoltà con le squadre che l'hanno aggredita. La Lazio, giocando fuori casa, dovrà cercare di tenere equilibrio difensivo e deve far tesoro di questi precedenti, perché se lasci giocare la Juve primo o poi in casa trova la chiave per vincere la partita».
Chi sarà l'uomo
decisivo?«Pronostico non facile. Più che a Higuain, la Lazio deve prestare attenzione non solo alle giocate, ma al modo di stare in campo di Dybala. Dall'altra parte penso che Milinkovic possa essere l'uomo decisivo».
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