Per il quarto di Davis fra Italia e Gran Bretagna, la federazione non poteva scegliere "location" più suggestiva di quella creata dagli organizzatori napoletani, in primis Luca Serra, presidente del Tennis Club. L'arena è splendida, con vista sul lungomare Caracciolo e i seggiolini delle tribune che richiamano i colori delle due bandiere: roba da far impallidire il Country Club di Montecarlo. In questo scenario da favola l'Italdavis darà l'assalto ai britannici (11-4 i precedenti a nostro favore) per conquistare la semifinale che dalle parti nostre manca dal 1998. Allora Gaudenzi, Sanguinetti, Nargiso e Pozzi schiantarono sul cemento di Milwaukee gli Stati Uniti per lasciare poi sul campo amico di Assago l'insalatiera ai terribili svedesi. Questa volta il destino della squadra azzurra è legato al talento del 26enne Fabio Fognini che giocherà un derby personalissimo con il coetaneo Andy Murray: in palio 3 punti con annessa qualificazione. Per nostra fortuna lo scozzese, che precede di 5 posizioni il ligure nel ranking mondiale (8 a 13) ma che vale meno sulla terra rossa, sta male, soffre di un virus intestinale e ieri non ha presenziato al sorteggio salvo allenarsi ugualmente nel pomeriggio. E' invece in via di risoluzione la contusione al costato di Fognini. Con mille scuse al fair-play, sta peggio Murray che si troverà anche alle prese con un campo più lento del normale per via della pioggia prevista in particolare dalle 8 alle 10.
Toccherà a Seppi, sceso al 34° posto e piuttosto remissivo negli ultimi tornei, misurare le condizioni del campione olimpico, nonché degli Us Open e di Wimbledon, nel secondo incontro della giornata d'apertura. Chissà se l'aria di casa moltiplicherà le forze dell'altoatesino sconfitto per cinque volte dall'avversario in sei sfide. Nel match d'apertura Fognini affronterà per la prima volta il 27enne James Ward, solo numero 161, ma protagonista di epiche rimonte: l'anno scorso a Coventry dovette essere ricoverato in ospedale dopo aver dato adito a tutte le energie per battere al quinto set il russo Tursunov. E quest'anno, guarda caso sulla terra di San Diego, ha sconfitto, logicamente al quinto set, il numero uno statunitense Quarrey. Occhio a non sottovalutarlo perché, dall'alto dei suoi 191 cm, vanta un servizio di tutto rispetto e di dritto fa male. E poi è un lottatore da coppa Davis, di quelli che non si arrendono mai. Ecco perché il ct Leon Smith l'ha preferito al più talentuoso ma lavativo Dan Evans, meglio piazzato del compagno in classifica al numero 130. A meno di clamorose sorprese, l'equilibrio regnerà sovrano: un punto a testa. Di qui l'importanza del doppio che potrebbe convincere i due coach a rispedire sul campo Fognini e Murray. Per entrambi non sarebbe la prima volta.
«Siamo leggermente favoriti nei due singolari con Fogna e nel doppio», ha ammesso Barazzutti che, sull'eventuale risultato di 2-2, si augura di festeggiare la vittoria di Seppi. Non è neanche giusto aumentare la pressione sul nostro numero uno che già sa di dover sbagliare poco o niente: «In Argentina ho portato 3 punti, qui ci saranno i compagni a darmi una mano. Con Murray debbo ricordarmi che per fare punto devo essere sempre concentrato. In difesa è un mostro. L'altro gioca bene sulla terra, ha un allenatore spagnolo, e picchia pure. Non sarà facile, ma dobbiamo sfruttare l'occasione». Per la cronaca sotto gli occhi di Flavia Pennetta, l'amica speciale.
Se gli azzurri (con Fognini e Seppi ci sono anche Bolelli e Lorenzi) superassero la Gran Bretagna, sfiderebbero probabilmente la Svizzera di Federer e Wawrinka impegnata con il Kazakistan.Tv: diretta Supertennis (canale 64) dalle 11,30
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