Una formula-novità e un po' di dubbi

Il ct come potrà sottrarsi al dubbio che alcuni calciatori siano convocati per interessi non solo tecnici?

Una formula-novità e un po' di dubbi

La buona notizia dice che la federazione italiana e la sua nazionale trovano ancora qualcuno disposto a far loro la carità dopo la pessima figura rimediata in Brasile. Pessima figura globale, non solo dello sciagurato allenatore o dei suoi ancor più sciagurati discepoli. La cattiva notizia dice che, per convincere un allenatore di qualità, serve l'aiuto economico dello sponsor, altrimenti quello non si mette la mano sul cuore. Insomma il portafoglio ha sostituito il cuore, e questo era già abbastanza chiaro nel mondo del calcio, ma non è bello vederselo sbattere in faccia anche da Antonio Conte che, finora, pareva un uomo di cuore e di fede tifosa, non solo un professionista del conto in banca. Allora l'Italia del pallone ringrazi la Puma che, certo, avrà fatto bene i suoi calcoli a fronte di un esborso che forse è meno ampio di quanto pubblicizzato: per ora si gode un po' di pubblicità gratuita (vedete? citiamo sfrontatamente) in attesa degli spot di successo. Peccato che questa idea innovativa darà il via ad un “precedente”: qualunque futuro ct, naturalmente lunga vita a Conte, potrà pretendere l'intervento dello sponsor per rendere più cospicuo il suo stipendio. E se nessuno lo accontenterà si sentirà snobbato in partenza. Direte: piccolezze! A buona memoria.

Secondo inquietante aspetto: idea innovativa, lo stravecchio poi non è così vecchio nel cercar soluzioni, il conto economico federale, che si nutre di danari pubblici, non può venir contestato perché spenderà la stessa cifra destinata a Prandelli, ma come la mettiamo con gli interessi legati allo sponsor e ai suoi giocatori sotto contratto? Il ct come potrà sottrarsi al dubbio che alcuni calciatori siano convocati per interessi non solo tecnici? E se si scatenasse una guerra nei club che vogliono godere di egual riguardo per i loro giocatori?

Tanto per non citare, Puma sponsorizza Balotelli, Verratti, Chiellini e Buffon fra i giocatori nel giro nazionale. E se lo sponsor venisse a conoscenza, con anticipo, circa alcuni giocatori di interesse azzurro e provasse a metterli sotto contratto? E se un giorno lo sponsor-pagatore del ct mettesse il marchietto sulle maglie di qualche club in grado di proporre giocatori, magari nuove leve, alla nazionale? Da oggi in poi chi mai potrà dire che Conte convoca Balotelli per vero interesse tecnico? E se un giorno il ct non lo convocasse, salvo qualche marcia indietro sotto mentita spoglia?

Dietro a uno sponsor che paga il tecnico nazionale in modo così smaccato può nascondersi qualunque dubbio. L'obiezione più semplice dirà: Conte è integerrimo, non si piegherà mai a uno sponsor che gli impone o suggerisce i giocatori. Gli sponsor e il presidente federale diranno, sdegnati, che la nazionale è una cosa seria e non si può tradire un comportamento lineare e onesto solo per un milione e 600mila (netti) in più. Abbiamo altre idee per fare fruttare il nostro investimento, dirà lo sponsor. Sarà da vedere. Intanto notate la stravaganza del caso: se c'è un difetto accertato di Conte, è quello di non reggere alle pressioni oltre un certo limite. Valga per esempio la fuga dalla Juve dopo tre anni, ma anche i suoi eccessi in un periodo favorevole come quello bianconero. Qui le pressioni saranno decuplicate: sia per il peso di una nazionale sulle spalle sia per questo contratto che assomiglia a un capestro.

Che dire? Speriamo

che se la cavi. Anche se il mestiere del ct non sembra a pennello per le sue abitudini e se, finora, in campo internazionale (dove si confronterà la nazionale) Conte e la Juve sono stati una compagnia da buchi nell'acqua.

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