Le foto hard di Toni, i ricatti ultrà e la "traccia" interista

Le intercettazioni chiamano in causa Sculli e il capo della curva che minaccia Preziosi. Pandev trova i biglietti di Champions ai boss

Le foto hard di Toni, i ricatti ultrà e la "traccia" interista

Cremona - Al peggio non c’è mai fine.Dalle intercet­tazioni dell’inchiesta sul calcio sporco esce davvero di tutto. A cominciare da un ricatto da gossip.

IL RICATTO A «PEPERONE»

L’ultras genoano Altic ne parla con Sculli che dice di avere foto del compagno Luca Toni «in atteggiamento disinibito con delle ragazze», annotano gli agenti, che ritengo­no voglia usarle per «forzare» Toni a fare qualcosa. Altic: «Che dice Peperone (Luca Toni) ieri?». Sculli: «Peperone è qua anco­ra… (…). Mamma che coglio­ne. Ho detto se ti piglia Cara­binierovic… si incazza eh?

Ho detto guarda che le foto le ha ancora lui, Sergio. No? ti prego…». A: «No, non gli dire che non le abbiamo». S: «No, ma io ce le ho davvero le fo­to ». A: «Giuri?». S: «Te lo giu­ro, le ho, fratello». A: «(ride) …merda, tienile comun­que… se non siamo più amici con questo peperone… le re­capitiamo alla signora Mar­ta... ». La fidanzata di Toni

CARDINALI E FUNERALI

Tra le partite «attenzionate» finisce anche Samp-Brescia del primo maggio 2011. Di quel match parlano al telefono il solito Altic e l’ultras Massimo Leopizzi coinvolto nei di­sordini durante Genoa-Siena. Imprecano quando la Samp segna il 2-2, e più avanti «quando il risultato invece è sul 3 a 2 in favore del Brescia (finirà 3-3, ndr ), al gol di Caraccio­lo, Altic si mostra soddisfatto e, rivolgendosi sempre al suo interlocutore, Massi, dice: “..quest’anno ti vestirai da cardinale”,facen­do riferimento a guadagni significativi ». Sup­posizione errata. Perché Altic e Leopizzi pri­ma che pregiudicati sono veri ultrà del Ge­noa che gioiscono se la Samp perde. E quel «ti vestirai da cardinale» non si riferiva a lauti guadagni ma a una beffa da tifosi messa in at­to tre settimane dopo: con la Samp retrocessa, i genoani orga­nizzarono un corteo funebre al­lo stadio e i capi ultrà erano in te­sta, vestiti da cardinale o da pa­pa. Tra questi, anche Fabrizio Fi­leni, l’ultrà vicino ad Altic e Scul­li.

«GRAZIE PER LA MAGLIA»

Sculli viene beccato anche a margine dei vergognosi disordi­ni di Genoa-Siena, quando gli ultras interruppero la gara co­stringendo tutti i rossoblu, tran­ne Sculli, a togliersi la maglia. Il 23 aprile, il calciatore chiama il capo ultras Marco Cobretti per ringraziarlo e chiedere scusa:«Sono venuto da te perché eri l’unica persona che io conoscevo e io dico… se io oggi mi toglievo la maglia Marco te lo giuro mi toglievo la mia dignità...sai perché? Io ce l’ho la mia dignità e non voglio togliermi la maglia perché io amo Genova (…)».

«PREZIOSI? SO’ BUSCETTA»

Con Leopizzi, amico e tifoso, Sculli ribadi­sce il discorso, si sfoga, dice che «se mi veni­vano a toccare gli tagliavo le mani». L’ultras se la prende con il presidente del Genoa, Preziosi, che augura il carcere agli autori della protesta. Confessa di aver mentito, da testimone, a favore di Preziosi sulla combi­ne di Genoa-Venezia del 2004: «Chi ti paga è un infame, tu prendi i soldi da un infame, questo porco, questo maiale, questo schifo­so, ha già detto che quelli che hanno conte­stato devono andare in galera (…). Questo porco qua nel 2006 si è salvato dal carcere grazie a questo signore con cui sei al telefo­no, rischiava 9 anni sulla schiena e ha fatto un’ora e mezza..( incomprensibile ) per sal­vargli il culo, domani mattina sai cosa fac­cio? Mi butto all’infamità (…) io te giuro io domani vado in Procura e gli dico “signori io ho fatto falsa testimonianza nel 2006, adesso ve la racconto io la storia… come si permette di dire in galera… ma in galera co­sa …pezzo di merda… ti ho salvato io, io ti ho salvato, Massimo Leopizzi, stronzo (...). Io te lo giuro io domani mattina vado in pro­cura e mi butto pentito come Buscetta, gli di­co signori, scusate, ho mentito».

MARASSI, DISORDINI A TAVOLINO

Il paradosso è che proprio Leopizzi aveva, per la polizia, «preannunciato i disordini in caso di sconfitta del Genoa», con un sms spedito allo stesso Sculli il 14 aprile: «Ok fratellino, tregua armata fino a Genoa-Sie­na... poi liberi tutti... con voi liberi di scap­pare... se ci riuscite».

I DUBBI SU NAPOLI-GENOA

Anche il match tra ge­mellate dell’anno scor­so, finito 1-0 per i parte­nopei, viene evidenzia­to dagli inquirenti. Per­ché Altic, diretto a Ro­ma, viene intercettato mentre parla con un ta­le Salvatore che gli dice di chiamarlo «dopo la partita». E Altic escla­ma: «Cosa devi vedere cazzo!! ha già vinto il Na­poli, non è che devi ve­dere… ». L’amico insi­ste: «Va be’, è meglio a vederla». E Altic ri­batte: «Sì ...che ve l’abbiamo regalata sta partita ehhh?».

PANDEV E IL SUMMIT

L’interesse per l’In­ter ha origine dal 28enne macedone, Rade Trajkovski, arrestato (e poi scarcerato) pre­cedenti per omicidio, rissa, banda armata e lesioni gravi. Trajkovski recupera i bigliet­ti di Inter-Barcellona 3-1 dell’aprile 2010 grazie «a un giocatore macedone dell’In­ter ». L’unico in organico è Goran Pandev (mai interrogato) acquistato da Moratti dalla Lazio tre mesi prima del match di Champions. Grazie a quei biglietti, il Padri­no mondiale Eng Tan Seet, Zoltan Kenesei leader degli «ungheresi», e Hristian Ilievsky - reggente degli «zingari» e suo diretto supe­riore- si incontrano in un summit a San Siro per il passaggio di consegne tra gli «zinga­ri », falcidiati dagli arresti, e gli «ungheresi». Un’intercettazione rivela: «Viene con l’ae­reo l’uomo dell’Asia. Martedì dobbiamo es­sere a Milano. Ci ha invitato alla par­tita Inter-Barcellona e lì si faranno i conti», proprio in tribuna vip, «di fronte all’uscita dei giocatori». Chi ha trovato quella sistemazione? Di seguito l’Inter finisce nel mirino per l’incontro col Lecce del 20 marzo 2011 con un boom di puntate pilota­te sull’over che ha messo in crisi gli scommettitori. Qui spunterebbe il coinvolgimento dei giocatori neraz­zurri. Ne parlano due indagati. Dal­l’ordinanza: «Tisci riferiva a Bellavi­sta di essersi recato a Milano e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito Bobo Vieri (ex nerazzurro, inda­gato, ndr) che l’Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sul­l’over per la notizia che si era sparsa in gi­ro ».

Solo sul circuito Betfair erano stati pun­tati 700mila euro, e non a caso qualcuno si è ricordato di quanto detto dallo scommetti­tore Erodiani che su Inter- Chievo 4-3 «com­binata » da Pirani in quanto «amico di Pellis­sier del Chievo » dice. «Avvenne con il«bene­stare della squadra avversaria ». L’Inter, ap­punto.

(Ha collaborato Simone Di Meo)

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