Da Froome altra lezione ai rivali: fa il vuoto in salita e prenota il Tour

A Emosson vince Zakarin davanti a Pantano. Nel gruppo dei migliori attacca Porte, seguito dalla maglia gialla che guadagna sugli avversari diretti. Quintana perde 28”. Aru lascia sul terreno 19”, ora è ottavo nella generale. Domani la cronoscalata

Da Froome altra lezione ai rivali: fa il vuoto in salita e prenota il Tour

Aspetti Quintana e invece non arriva mai. Trovi sempre Froome. La Movistar suonava la grancassa da giorni. Attaccare e attaccheremo, l’ordine di scuderia. L’occasione in effetti è ghiotta. Due salite da brividi negli ultimi 30 km, una di prima categoria, il Forclaz, prima dell’arrivo a Emosson, un hors categorie da 10 km all’8,4%. I blu di Spagna avevano chiesto anche un’alleanza all’Astana, per scombinare i piani della corazzata Sky e isolare il kenyano bianco. La compagnia dei celestini fa il suo. Vincenzo Nibali detta il ritmo sul Forclaz, e pure in discesa. Sparpaglio immediato nel gruppo che conta. Quindi tocca a Valverde, luogotenente d’eccezione di Quintana. Il murciano fa il break, la Sky sembra in difficoltà e Froome perde qualche metro. Ma è un’illusione. Appena si spegne la sua azione dovrebbe scattare Quintana. Dovrebbe, appunto, perché il colombiano è al gancio e non mette il naso davanti. Ci prova Daniel Martin a spezzare l’equilibrio, ma l’irlandese dura qualche centinaio di metri.Il colpo giusto riesce a Richie Porte. L’australiano della Bmc saluta la compagnia. Prende vantaggio e non si volta indietro. Ma su di lui ben presto piomba proprio Froome. Il kenyano bianco pare sempre un po’ al limite, ma riesce a tenere la ruota dell’ex compagno di squadra. Dietro i migliori si sgranano ancora. Quintana scuote la testa e si fa da parte. Fabio Aru prova un paio di allunghi, ma non ha il ritmo giusto (in generale ora è 8° a 5’35”). La coppia giusta è quella della maglia bianca (e sorpresissima del Tour fin qui) Adam Yates e del francesino Romain Bardet. Chiuderanno a 8 e 11 secondi da Froome. Chi lascia per strada parecchio, oltre a Quintana (28” per lui), è il secondo della generale Bauke Mollema, mai brillante, che paga con 40”.Davanti si corre un’altro Tour. Al mattino, prime due ore folli a quasi 51 km/h di media, la Sky non lascia partire le fughe. Poi arriva il tentativo buono. Sono in 14, c’è Sagan che va a caccia dei punti della certezza per la maglia verde (e li trova), e Majka che vuole tatuarsi i pois (anche qui missione compiuta). Scappano a più di 9’. C’è anche un italiano, per provare a mettere l’azzurro sul piedistallo di giornata (zero successi in 17 tappe, spedizione magra assai). Ma Domenico Pozzovivo sulle rampe finale non tiene il passo dei migliori. Ilnur Zakarin si riprende con gli interessi quello che gli hanno tolto le lenti a contatto nella frazione del Grand Colombier. Proprio quella vinta dal colombiano Jarlison Pantano, che oggi si accontenta della seconda piazza, staccato di quasi un minuto. Domani la cronoscalata di Megeve definirà meglio le posizione sul podio e a ridosso del podio. Froome può consolidare il primato, non è un mistero che tema il calo della terza settimana e le ultime due tappe alpine, vere spacca-gambe. «Sono andato molto bene - bluffa un po’ l’inglese -, sono abbastanza contento. I ragazzi del mio team sono stati fantastici.

La tappa è stata molto dura, ma i miei compagni hanno controllato benissimo. La strada per Parigi è ancora lunga. Ci aspettano tre tappe dure». Ma se domani riesce a lasciare i rivali a oltre 3’, non si vede chi possa scalzarlo. Quintana no di certo.

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