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Il fuoriclasse e il trattore che piace tanto alla Formula 1

Max campione del mondo. Campione come tutti i grandi talenti su grandi auto che permettono grandi imprese senza che il pilota prenda quella percentuale di rischi in più per compensarne i limiti

Il fuoriclasse e il trattore che piace tanto alla Formula 1

Max campione del mondo. Campione come tutti i grandi talenti su grandi auto che permettono grandi imprese senza che il pilota prenda quella percentuale di rischi in più per compensarne i limiti. Sta tutta qui la differenza tra il titolo vinto dall'olandese e quello abbandonato da troppo e lungo tempo da Leclerc. Bella e insperata illusione d'inizio stagione che però ci ha consegnato, in mezzo alle delusioni per sogni accarezzati con troppa foga, una squadra comunque concreta nella crescita e a cui si deve dare fiducia. Max campione senza prendere troppi rischi nel giorno in cui la F1 e la Fia, giocano di nuovo a ping pong con il destino e di rischi, al contrario dell'olandese, ne fanno prendere troppi. Non volutamente ma solo perché svogliati e incoscienti. Gli 8 anni dal dramma di Jules Bianchi che su stessa pista e con uguale diluvio si infilò in regime di safety sotto un caterpillar non hanno insegnato niente. Il concetto semplice: no-trattore-in-pista-mentre-sfrecciano-auto-veloci che dal 2014 doveva essere scolpito sulla roccia è stato invece scritto sulla sabbia. Gasly ha infatti sfilato allegramente un altro caterpillar sotto la nube di pioggia per poi riprendersi dallo choc liberando tutta la sua rabbia densa di paura. La Fia dopo averlo punito perché comunque stava procedendo troppo velocemente, ha aperto sacrosanta inchiesta. Otto anni fa, mentre Jules giaceva ormai in coma in un letto d'ospedale, la Fia di Jean Todt aveva costituito una commissione d'inchiesta affidata, fra gli altri, anche a Stefano Domenicali. All'epoca fu pilatesco il verdetto e anche irriguardoso: Jules andava troppo veloce. Colpa sua. Ecco, ora, con Domenicali al vertice dell'intera F1, ci auguriamo che anche per riparare a quanto deciso ai tempi di Bianchi, si intervenga come si deve e si metta la parola fine alla possibilità di ritrovarsi i trattori in pista. La F1 americana da lui presieduta dovrà fare in modo che la Fia non se ne esca con qualcuna delle decisioni controverse degli ultimi tempi. Tipo quella che potrebbe prendere oggi quando, salvo ulteriori slittamenti, dovrà dirci se la Red Bull ha barato la passata stagione sforando il budget e a che cosa andrà incontro.

Certamente, per il team campione del mondo, la Fia farà in modo che non sia un trattore.

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