Il nuovo che avanza, in tutti i sensi. Perché la presentazione di Gabriel Barbosa, al secolo Gabigol, non rappresenta solo l'approdo all'Inter di un nuovo giocatore, ma incarna quel nuovo corso partito il 28 giugno 2016, quando il Suning Group è divenuto proprietario dell'Inter. Perché, come ha spiegato il direttore sportivo Piero Ausilio, Gabigol è il «giocatore che rappresenta il sogno della nuova Inter».
Ma l'arrivo di un brasiliano in casa nerazzurra, a 20 anni di distanza dalla presentazione di Ronaldo e nel giorno del 40esimo compleanno del Fenomeno, mette oggettivamente i brividi: «Gabriel deve giocare come sa, noi non gli mettiamo pressione ammette ridendo Marco Tronchetti Provera, conscio che il paragone con l'ex numero 9 nerazzurro è, ad oggi, azzardato lancio un messaggio a Steven Zhang, che deve stare a Milano perché l'Inter ha bisogno della proprietà vicina». La stoccata all'assenteista di lungo corso Erik Thohir è servita e nemmeno tanto velata: «Questa Inter può sognare conclude Tronchetti le squadre hanno bisogno di avere una società vicina. Mi sembra ci sia la volontà di riportare l'Inter ai livelli cui Moratti l'aveva innalzata, con il gruppo Suning che si è presentato come la prosecuzione naturale dell'opera di Massimo».
Le due vittorie contro Juventus ed Empoli hanno portato euforia all'ambiente; e l'arrivo di Gabigol potrebbe dare ulteriore impulso a quest'ondata di positività. Lui, intanto, si gode il momento di celebrità. E, tra un pallone calciato dal tetto dell'Auditorium Pirelli che atterra a San Siro e un Cristo Redentore al Corcovado circondato dalla nebbia milanese, si presenta con cravatta nerazzurra d'ordinanza e un'emozione nemmeno tanto latente: «È un giorno speciale per me ammette . Forza Inter». Scontata la domanda sul confronto con Ronaldo: «Io sono Gabriel, non mi piacciono i paragoni prosegue l'unica cosa che so è che voglio scrivere la storia di questa società. L'Inter è sempre stata la prima opzione, anche se avevo altre offerte».
Un altro capitolo della sfida infinita contro la Juventus, mandata ko in sede di calciomercato prima della sconfitta sul campo di domenica sera: «Avevo tante offerte, ma con rispetto per tutti sono arrivato nella squadra più grande in Italia».
La sua è stata un'estate piena d'impegni: tra Coppa America e Olimpiadi Gabigol non ha mai riposato.
«Ho un fisioterapista che mi segue conclude sono giovane e devo fare attenzione, ma se De Boer chiama io sono pronto». E i tifosi sognano: domenica contro il Bologna a San Siro può essere già l'ora dell'esordio del loro nuovo idolo.
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