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Il Gallo torna a cantare con la Juve brutta e a pezzi

Belotti ritrova il gol dopo oltre tre mesi e risponde a De Ligt. Passo indietro per la squadra di Allegri

Il Gallo torna a cantare con la Juve brutta e a pezzi

Il pari non serve alla Juve e soddisfa il Toro. Vlahovic sostituito è l'ultimo colpo di genio di Allegri, squadra a pezzi per una serie incredibile di infortuni ma anche priva di logica che ha finito per intossicare il serbo benissimo bloccato da Bremer. Molto gioco sporco, entrate ruvide ma nessuna ammonizione, il derby vero era un'altra cosa, scintille di tacchetti e ferite varie sugli stinchi, però l'agonismo del Torino ha fatto intendere che tipo di partita avrebbe atteso la Juventus, stranita nel quarto d'ora d'avvio per l'infortunio imprevisto che aveva tolto di squadra Rugani e così Allegri, già senza Bonucci e Chiellini, ha inserito Pellegrini sull'out sinistro, chiedendo ad Alex Sandro di occuparsi di Belotti. Toro scatenato ma senza cervello, Juric da un mese non pensava ad altro, ha caricato il gruppo come lui sa fare e la squadra ha caricato subito, creando affanni alla Juve con due centrocampisti, Zakaria e Rabiot, lenti nella lettura dei movimenti avversari, soprattutto il francese che resta uno dei misteri della nazionale di Deschamps, è acqua tiepida, non serve a nulla, anzi spesso è controproducente.

La partita di Vlahovic è stata difficile perché Bremer lo ha anticipato sempre, ma il serbo non ha ricevuto un solo pallone giocabile, ha lavorato bene Morata mentre Dybala continua a fare il furbo in una zona franca, mai offrendo un pallone geniale e andando alla conclusione scontata una volta sola nel primo tempo. Il gol del vantaggio bianconero è arrivato grazie al migliore in campo, De Ligt potente e prepotente ha travolto, nel balzo, il, sodale Vlahovic battendo di testa Milinkovic Savic, goffo nei suoi centimetri esagerati e inutili. Perso Rugani, sono saltati prima Pellegrini e poi Dybala, forse intimorito da un saetta al muscolo della coscia e con il pensiero al Villareal, il secondo tempo della Juventus è stato ovviamente di sacrificio, il Torino ha di nuovo intuito di poterne approfittare, è ripartito con il consueto vigore e ha trovato il pari con Belotti, quello che restava della Juventus ha provato a tenere il campo ma senza una idea di gioco, anzi con quelle rarissime dell'allenatore, si è visto che con Vlahovic non si può certo pensare che un uomo, anche se campione, possa risolvere da solo i guai altrui.

Infatti dopo settanta minuti la coppia Allegri-Landucci, detti il gatto e il gatto perché la volpe non c'è, ha richiamato il serbo mandando in campo Kean e inserendo Arthur al posto di Locatelli timido e sfiancato. Ci ha creduto il Torino perché l'avversario era ubriaco di stanchezza e vuoto di coraggio.

Finale con i soliti teatrali strilli del tecnico livornese e granata da corrida.

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