Genoa-Samp, il derby triste che può rompere la Lanterna

Da sfida storica a partita ad alta tensione. Una volta erano rivalità e sfottò, ora spedizioni e aggressioni

Genoa-Samp, il derby triste che può rompere la Lanterna
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L'aria elettrica che si respira per le strade di Genova questa volta ha un sapore differente. Non è quella solita ansia mista a eccitazione che precede da sempre il derby della Lanterna. Questa volta più che la tensione per quello che potrà succedere in campo, c'è quella, fortissima, per quanto potrà accadere fuori. Perché mai nella storia recente i rapporti tra le due tifoserie sono stati così complicati e per questa sera c'è grande preoccupazione. Storie di dispetti, che diventano affronti e che sfociano in aggressioni e in spedizioni punitive, finendo col buttare a mare anni e anni di festa di colori e scenografie e dimostrazioni di civiltà.

Genoa contro Sampdoria è sempre stata così. Sfottò, prese in giro, anche pesantissime che durano tutto l'anno e dividono la città, ma anche famiglie e gruppi di amici. Tutto sempre nei limiti della civiltà. Ora però qualcosa è cambiato. In peggio. E non c'entra il fatto che tra retrocessioni e promozioni incrociate il derby non si giochi da più di due anni. La pax storica che vigeva tra le anime più dure delle tifoserie sembra rotta definitivamente. I vecchi capi che gestivano le gradinate, per un motivo o per l'altro si sono fatti da parte e le nuove leve sono un'altra cosa. Cani sciolti alcuni, gruppi con tendenze violente altri. Fatto sta che l'intelligenza, a volte perfida, con cui si rispondeva alle provocazioni ora sembra non esserci più. E così, si è arrivati alle aggressioni, che poi sono diventate spedizioni punitive con quello che nel mondo ultrà viene considerato l'affronto più grave: il furto degli striscioni più antichi, quelli custoditi gelosamente e tramandanti di generazione in generazione. Ieri vertice in questura: aumentati i controlli e massima allerta. Da settimane i segnali sono infatti pessimi e per questa sera c'è il forte rischio che si verifichi un'escalation di violenza. Una stupida e vergognosa e inutile violenza mascherata da dimostrazione di superiorità di cui nessuno, a parte pochi ma rumorosi invasati, sente il bisogno.

La speranza è che gli appelli di allenatori, giocatori e istituzioni di questi giorni facciano prevalere il buonsenso della maggioranza su quel manipolo di pseudo-tifosi che potrebbero rovinare quello che è stato e che rimane uno dei derby più belli d'Italia. Uno di quelli che vive tutto l'anno. E che in quei 90 minuti, oggi di coppa Italia e domani, chissà, di nuovo di campionato, fa rima con passione, non con violenza.

Perché è vero che sotto la Lanterna Genoa-Sampdoria non sarà mai una partita come le altre. Ma guai a trasformarla in una guerra. A essere sconfitta sarebbe una città intera. E quel che da sempre significa per Genova e per il pallone quel derby specialissimo.

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