GINEVRA

di Pierluigi BonoraAl Salone di Ginevra sono emerse chiaramente due linee di pensiero: quella espressa e ribadita da Sergio Marchionne, ad di Fca, e quella che accomuna la maggior parte, se non tutti, gli altri costruttori di automobili. La strategia adottata da Marchionne premia l'attenzione ai conti e il rispetto degli obiettivi prefissati. Si deve procedere, in pratica, con prudenza e senza lasciarsi prendere la mano. Il discorso riguarda due aspetti fondamentali: le motorizzazioni ibride e la connettività, da mesi al centro dei programmi delle Case auto.Fca è pronta su questi fronti, ha ricordato Marchionne, «ma bisogna saper gestire il futuro in maniera intelligente». Quindi, per gradi, «senza scapicollarsi» e perdere soldi, cioè non creare costi che, alla fine, non risultano digeribili. Il gruppo italo-americano, dunque, va avanti sulle nuove tecnologie (entro il 2020 l'ibrido sarà esteso alla gamma) e sulla guida assistita a beneficio della sicurezza, introdotta sulla nuova Alfa Romeo Giulia, come ha spiegato l'ad del Biscione, Harald Wester, durante la presentazione dei nuovi modelli al più importante Salone dedicato alle quattro ruote.Fca, dunque, non si fa problemi a patire qualche ritardo, con i rischi che ne potrebbero derivare. Ma basta mettere il naso oltre gli stand di Fiat Chrysler Automobiles per rendersi conto come gli altri costruttori la pensino diversamente, tra modelli di serie e concept che privilegiano l'elettrico o l'ibrido plug-in, cioè con la possibilità di fare il pieno di energia dalla presa del garage o delle colonnine di ricarica, in Italia per la verità ancora molto poche. E lo stesso vale per la connettività che, per alcune Case, come Ford, è il punto imprescindibile da cui partono i piani attuali e futuri.

Chi avrà ragione tra Marchionne, preoccupato anche dalle conseguenze che una possibile «Brexit» avrebbe sulla tenuta del sistema Ue, e il resto del mondo? Anche se l'ad di Fca è un abile giocatore di poker, questa volta non se la sente di puntare al buio, lasciando agli altri il rischio di giocare per primi le loro carte.Ma nel 2018 tutte le carte dovranno essere per forza scoperte, e si vedrà chi ha avuto ragione.

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