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Gregario Foconi è oro nel fioretto

Alessio non è più invisibile: «È tutta la vita che lotto. Non ho mai mollato»

Gregario Foconi è oro nel fioretto

Un, due, tre. A Wuxi, sede dei campionati mondiali di scherma, è pioggia di medaglie d'oro. Ieri, in terra cinese, infatti è arrivato il terzo titolo iridato di un italiano in tre giorni. Tre su tre, per un'edizione, fino a questo momento, storica per l'Italia della scherma. Una rassegna magica, sensazionale per i nostri portacolori. Ma, soprattutto, è un Mondiale che regala gioie e soddisfazioni alle seconde linee, ovvero a quegli atleti che hanno lavorato duro mentre i compagni più titolati e famosi si prendevano la scena. Si pensi a Mara Navarria e ad Alice Volpi, cresciute all'ombra di Fiamingo ed Errigo e sbocciate come un fiore a primavera grazie ai due ori messi al collo in questa rassegna cinese.

Il terzo e ultimo dei gregari vincenti è Alessio Foconi, 29 anni da Terni ma nato a Roma, che ieri, dopo aver a lungo bussato alle porte della Nazionale, ha coronato il sogno di una vita, conquistando il primo oro mondiale individuale della carriera. La finale del fioretto è senza storia: il ternano dell'Aeronautica Militare si sbarazza del 35enne britannico Richard Kruse per 15 stoccate a 8. Un punteggio che non lascia alcun dubbio sulla superiorità del nostro atleta, finito distrutto, ma felice: «Per tutta la mia carriera ho lottato coi denti per arrivare ed ora sono sul gradino più alto del podio. Spesso chi non arriva cede prima, io non ho mai mollato: gara dopo gara, anche guardando dalle tribune perché ero stato eliminato». Stavolta no.

Un destino che è toccato, purtroppo, a Giorgio Avola e Daniele Garozzo, usciti di scena ai quarti di finale. Per Garozzo, dunque, sfuma l'unico titolo individuale che manca alla collezione. Ma per l'olimpionico di Rio, Foconi spende parole al miele: «Siamo grandi amici e vederlo vincere a Rio mi ha dato una carica straordinaria. Se oggi ho vinto, penso che sia anche frutto del suo successo olimpico. Infatti adesso voglio festeggiare con lui e con gli altri ragazzi, a suon di carbonara». Oggi gare a squadre: sciabolatori contro la Russia, spadiste già eliminate.

Peccato.

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