Hamilton pigliatutto Ferrari, che delusione

Le Mercedes padrone di Monza davanti al premier e ai vertici Fca. Ora in vetta c'è Lewis

Hamilton pigliatutto Ferrari, che delusione

nostro inviato a Monza

Vedi, Seb, quello che stai inquadrando adesso, ora, dal podio più alto e bello del mondo ma con la tristezza nel cuore e una telecamera in spalla, è il popolo che hai deluso. L'hai deluso tu con una gara sotto tono e una partenza da pincopalla; e l'ha deluso la tua Ferrari che sembrava altra monoposto, altro team, altra cosa rispetto a Spa. Insieme, ora, avreste voluto riprendere la marea di rosso vestita e festante come sta facendo Hamilton con foto e selfie e come aveva fatto un anno fa il suo compagno Rosberg. Invece ti tocca prestarti al gioco della nuova F1 molto social, all'operatore che ti offre l'attrezzo e riprendere solo gente triste e delusa quanto te e che come te fa finta che sia da festeggiare un terzo posto a mezzo minuto dalle due Mercedes.

Per fortuna, il più deluso di tutti, il tuo presidente, Sergio Marchionne, è fuori campo e soprattutto è fuori di sé, già lontano. Vedi, Seb, non ti far trarre in inganno: quello italiano è un popolo che applaude e festeggia anche se Hamilton ti ha sorpassato in vetta al mondiale - tre punti in più dopo una rincorsa durata 11 Gp - perché fa sempre così quando comprende che forse è meglio guardare al bicchiere mezzo pieno. Oggi, però, non ti fidare: questo pubblico sembra un pugile suonato e stordito rimasto all'angolo che non si capacita, che non comprende cosa sia successo, che magari non sa neppure di essere al Gp di casa e pensa di trovarsi in Germania perché ha appena visto due Mercedes arrivare in parata e compiere il giro d'onore per sbattere in faccia la loro forza a Sergio Marchionne, presente, a John Elkann, presente, al nostro premier Gentiloni, presente. Tutti potenti e convocati per assistere a una sonora sconfitta.

Sì, Vettel ha appena visto tutto questo dall'alto del podio più bello del mondo e non dimenticherà una virgola di ciò che è andato in scena. Questa è la cruda verità che però diventa anche l'unica grande speranza per i tifosi: che la rabbia e la delusione sue e di Marchionne consentano alla Rossa di imprimere quel veloce cambio di marcia necessario dopo averla vista giocare in difesa nelle ultime due gare. Uno strapotere uber alles atteso sulle piste veloci, in parte controllato domenica scorsa in Belgio con una gara andata oltre le aspettative, e invece completamente subìto in questo week end andato ben sotto le aspettative.

Fra due domeniche, nell'amica Singapore, si spera che le cose cambino. Per questo Seb ha poi detto «nonostante non sia andata bene, pensare a come sappiamo reagire mi rende ottimista, non sono per nulla preoccupato, per cui fidatevi. Quanto alla classifica, quel che conta è essere primi alla fine». E per questo, a Marchionne che sabato aveva detto che Monza sarebbe stata la corsa più difficile fra quelle rimaste, ha risposto «non sono d'accordo al 100% con il mio boss, dipende da gara e gara... comunque avremo un fortissimo finale di stagione». E in italiano ai tifosi: «Vedrete, che arriviamo».

Ma sarà davvero così? Perché se la doppietta Mercedes ha impressionato per la portata dei distacchi che non si spiegano solo con la brutta partenza di Vettel e con le ruotate tra Raikkonen e Bottas nel primo giro che di fatto hanno poi imbottigliato le Rosse, a inquietare i sonni ferraristi ora sono anche le Red Bull. Velocissimi in qualifica e partiti rispettivamente 16° e 13° per aver cambiato componenti del motore, Ricciardo e Verstappen hanno chiuso quarto e decimo (Max costretto a un pit in più per la foratura duellando con Massa) con l'australiano quarto a 4'' da Vettel.

Cosa avrebbe fatto Daniel se fosse scattato terzo come avrebbe dovuto in base ai tempi del sabato? E cosa faranno le Red Bull sulle prossime piste che, come la Rossa, amano di più? È con questi interrogativi che Marchionne ha lasciato il Parco mentre da lontano Vettel, con una telecamera in spalla, riprendeva tutti. Tranne lui.

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