Calcio

I calciatori, il regolamento e l'istigazione all'immoralità

Rigori moderni, li ha definiti Mourinho dopo l'ultimo derby perso a Roma

I calciatori, il regolamento e l'istigazione all'immoralità

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Rigori moderni, li ha definiti Mourinho dopo l'ultimo derby perso a Roma. Una delle sue tante frasi destinate a restare nella memoria. Rigori televisivi, tutti da Var, lo strumento che ha cambiato il calcio, ciascuno scelga se gli piace più o meno di prima. Ma guai a confondere il gol che grazie alla tecnologia è finalmente e sicuramente gol, anche se l'arbitro non lo vede (Muntari, per capirci), quella non è Var ed è arrivata prima, con un fuorigioco segnalato o meno per la punta di un naso o di una scarpa davanti o dietro una linea immaginaria, tratteggiata dove si vuole e soprattutto quando si vuole, un frame dopo ed è tutto un altro film. La Var è quella cosa, almeno in Italia, che chi arriva prima vince, un po' il ruba-bandiera di noi quando bambini: tocco prima il pallone anche di un soffio, e tu tocchi me, così è rigore. Poi vai in Europa, vedi Roma-Feyenoord e scopri che non è proprio così, non sempre almeno. Nelle cronache giornalistiche di un tempo, massima punizione valeva quale primo sinonimo del calcio di rigore, ma alla massima punizione deve, dovrebbe, corrispondere, un'infrazione grave, altrettanto massima. E cosa c'è di grave in un calcetto a palla toccata e persa, in un contrasto che non mette a rischio l'incolumità di nessuno, e anche nel sinistro di Giroud appoggiato sul fianco di Holm? È il nuovo calcio, il calcio del Var, dove ciò che conta di più, almeno in area, è arrivare al fazzoletto prima degli altri (mica avevamo la bandiera). È il calcio che favorisce le simulazioni, un bel calcione alla morale: mi colpisci sul fianco e crollo a terra con le mani in faccia, disperato per il dolore. Perché sono arrivato prima io sul pallone, ma se non richiamo l'attenzione nessuno se ne accorge. Nulla in confronto a quanto fece in autunno l'allora veronese Faraoni contro la Juventus, talmente noto che non serve ricordarlo.

Il nuovo calcio è anche questo: più rigori per favorire lo spettacolo, ma molta meno etica e giustizia.

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