I cantieri aperti della A Le anti-Juve arrancano e cercano colpi a effetto

Roma in alto mare, le milanesi bloccate Il Napoli rincorre Icardi e ufficializza Milik

I cantieri aperti della A Le anti-Juve arrancano e cercano colpi a effetto

Benatia, Pjanic e Higuain, per gradire. Il protagonismo della Juventus nel calciomercato offre già la prima fuga, quella dei pronostici per la vittoria dello scudetto. Perché se è vero che manca poco meno di un mese alla chiusura delle contrattazioni, è altrettanto vero che sembra difficile che le inseguitrici possano raggiungere cotanto livello tecnico. Non resta che affidarsi alla favola Leicester, ai proverbi «la palla è rotonda» e tutte le macumbe anti-juventine del caso. Intanto, però, le inseguitrici dei bianconeri lavorano. Vero che due sono state indebolite proprio dalla Juventus (Napoli privato di Higuain, Roma di Pjanic) e che altre due sono preda delle loro stesse vicissitudini interne (Inter e Milan), ma qualcosa si muove.

Il Napoli, perso Higuain, sta cercando un altro attaccante di livello da affidare alle sapienti mani di Sarri. Perché la freschezza atletica di Giaccherini e la potenza di Milik (ufficializzato ieri nella festa per i 90 anni) non sono sufficienti. E dunque ecco la pazza rincorsa a Mauro Icardi, con Bacca e Morata alternative di prestigio. Senza dimenticare che, a breve, arriveranno sotto il Vesuvio Tolisso dal Lione e Diawara dal Bologna, due dei prospetti più interessanti della passata stagione. E chissà che la Juventus non decida di aiutare i partenopei, magari vendendogli Rugani o Pereyra.

Chi sembra ancora in alto mare è la Roma: gli acquisti di Alisson, Seck e Gerson non possono di certo essere sufficienti, ma per prima cosa bisogna sistemare una difesa rimasta già orfana del nuovo acquisto Mario Rui: Sakho del Liverpool appare l'alternativa più semplice, anche se per dare un segnale alle avversarie Sabatini tenterà fino alla fine l'assalto a Vermaelen del Barcellona. Sulla fascia, promosso il giovane Emerson, si sonda il terreno per Santon, sul quale c'è già il sì dell'Inter alla cessione. Molto difficile, invece, riuscire a convincere Mourinho a far partire Darmian.

La Milano calcistica è alle prese con gravi problemi economici e di spogliatoio. La proprietà cinese dell'Inter e quella che vorrebbe diventarlo del Milan, fino ad ora, sono state foriere solo di dispiaceri e lunghe dissertazioni dialettali. Di soldi per la campagna acquisti non se ne sono visti. E difatti nella casella acquisti dei nerazzurri ci sono un parametro zero (Banega) e due giocatori dai costi contenuti (Erkin e Ansaldi); a giorni dovrebbe sbarcare Candreva, ma i 20 milioni richiesti dalla Lazio sembrano ostacolo insormontabile se non dietro pagamento a rate. Il tutto, però, potrebbe essere più semplice in caso di partenza di Icardi: con un introito di 50-60 milioni si potrebbe pensare anche a Cavani. Con la valigia pronta anche Perisic: «Se resterà? Nel calcio non si può mai sapere», ha detto il suo agente Tonci Martic.

Problemi simili in casa Milan, dove il posto di Icardi è preso da quel Bacca che ha già detto no al West Ham (sull'altare dei sacrificati anche De Sciglio). Arrivati Vangioni (altro parametro zero) e Lapadula, prossimo lo sbarco di Arbeloa (manca l'avallo del consorzio cinese), quello di Galliani è un mercato di basso profilo.

Caceres e Sosa non sono nomi che infiammano il tifo, mentre un arrivo di Pavoletti, Zaza o addirittura Cuadrado (richiesto espressamente da Montella) potrebbero destare dal torpore molti nostalgici dei tempi rossoneri che furono.

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