I figli azzurri dei Giochi alla conquista dell'olimpiade fantasma

Da Tamberi a Zaytsev, da Ganna a Melli. Padri e madri hanno fatto imprese. Non solo con l'Italia

I figli azzurri dei Giochi alla conquista dell'olimpiade fantasma

Buon sangue non mentirà. Di figli d'arte è pieno lo sport, non tutti però riescono ad imporsi come i genitori soprattutto ai Giochi. Sono diversi gli azzurri candidati a una medaglia a Tokyo, l'olimpiade fin qui fantasma per via della pandemia, del rinvio, delle notizie allarmanti e contrastanti che ne hanno accompagnato l'organizzazione e che ancora si rincorrono a una settimana esatta dal via. Tra i più accreditati Gianmarco Tamberi, uno degli uomini più attesi nell'atletica. Il marchigiano è allenato da papà Marco che è stato primatista italiano indoor e finalista olimpico a Mosca 1980 nel salto in alto, specialità del figlio. Marco è anche il nome del padre di Filippo Ganna, altro uomo da seguire in Giappone. Top Ganna, campione del mondo in carica a cronometro, è infatti erede di un atleta olimpico che fece parte del K4 ai Giochi di Los Angeles '84. Ora, invece, sarà il turno di Filippo a guidare un altro quartetto, quello dell'inseguimento a squadre su pista. Sempre a Los Angeles c'era pure Julie Vollersten, la mamma del cestista Nicolò Melli che conquistò però l'argento con la nazionale Usa di volley.

C'è anche chi a Tokyo va alla ricerca dell'oro, per la gloria personale ma pure per emulare il proprio padre. È il caso di Ivan Zaytsev, che dopo l'argento di Rio di cinque anni fa punta a migliorarsi per eguagliare papà Viaceslav (oro a Mosca '80 con l'Urss). Una condizione analoga a quella della debuttante Erica Cipressa, figlia del ct di fioretto Andrea, oro nel fioretto a squadre nel 1984. Erica sarà la quarta componente del Dream Team italiano. Quella dei Cipressa è un'altra delle storie di famiglia che nella scherma olimpica ma non solo, si pensi ai Meneghin nel basket o ai Cagnotto nei tuffi - si raccontano oramai da generazioni, basti citare al riguardo le famiglie Mangiarotti o Montano. Storie che, comunque, potrebbero arricchirsi di un altro capitolo, visto che il 42enne Aldo Montano ha conquistato il pass per la sua quinta Olimpiade e disputerà la prova a squadre di sciabola.

In Giappone ci saranno anche altre due figlie d'arte pronte ad aggiornare il palmares di famiglia: la mezzofondista dell'atletica Federica Del Buono, che esordirà ai Giochi sulla scia del padre Gianni, presente a Messico '68 e Monaco '72; e la giocatrice di softball Erika Piancastelli, capitana della squadra, che potrà eguagliare mamma Loredana Auletta, sul diamante di Sydney 2000.

Senza dimenticare che, nella spedizione a Tokyo, ci sarà anche Gabriele Rossetti, l'oro olimpico di Rio 2016 nello skeet del tiro a volo. Un traguardo che ha permesso al fiorentino di superare papà Bruno, "solo" bronzo ai Giochi '92.

Dove ha rivestito il ruolo di portabandiera Giuseppe Abbagnale, biolimpionico e n°1 del canottaggio azzurro che avrà, tra le riserve, il figlio Vincenzo. Nell'elenco, causa infortunio, non c'è più Larissa Iapichino, erede della vicecampionessa olimpica nel salto in lungo Fiona May, costretta a rinviare il debutto a Parigi 2024.

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