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I "figli" di Vale e la vittoria nascosta dietro le sue sconfitte

Quanto Valentino c'è dietro e attorno alla resa di Valentino? Quanta vittoria c'è nella sua sconfitta? Franco Morbidelli che trionfa, Pecco Bagnaia che lo affianca sul podio

I "figli" di Vale e la vittoria nascosta dietro le sue sconfitte

Quanto Valentino c'è dietro e attorno alla resa di Valentino? Quanta vittoria c'è nella sua sconfitta? Franco Morbidelli che trionfa, Pecco Bagnaia che lo affianca sul podio sono molto più che due italiani a cui aggrapparci per sognare, sono figli suoi. Quanto Valentino c'è mentre, disperatamente, giro dopo giro, sente e vede il terzo posto di Misano svanirgli fra le mani e però ha ancora vivo il ricordo di suo fratello, Luca Marini, sul gradino alto del podio di Moto 2 davanti a Marco Bezzecchi. Entrambi piloti della sua squadra, lo Sky Racing Team VR46, entrambi allievi dell'Academy. Quanta disperata fierezza c'è nelle parole del dopo? Quando con la sua consueta spiazzante ironia dice «ho deciso di chiudere la mia scuola in bellezza dopo il 1° e il 2° posto di Marini e Bezzecchi e quello di Morbidelli e Bagnaia davanti a me in MotoGP... Quando mi hanno passato ho pensato ma di chi c... è stata l'idea di fare l'Academy?... Di Valentino che a 41 anni perde a parità di moto e di Valentino che a 41 anni vince perché a sconfiggerlo è un figlio suo, aiutato da lui, consigliato da lui, addestrato da lui. Valentino che ci ha detto in questi giorni macché ritirarmi, proseguirò anche il prossimo anno, per di più proprio sulla Yamaha di Morbidelli, è un caso anomalo di atleta e campione che rifiuta la pensione. Perché il suo non è un mesto e nostalgico restare a tutti i costi. È invece come se Roberto Baggio prima di lasciare ci avesse presentato dei potenziali giovani Codini; è come se Del Piero, prima di emigrare e chiudere col calcio in Australia, avesse portato alla Continassa dei giovani Pinturicchio che nei giorni feriali avevano preso a calci il pallone nel suo campetto di casa. È come se Totti, invece di litigare con Spalletti, avesse cullato nuovi Puponi capaci di non farne sentire la mancanza né ai giallorossi né a noi. Tanta roba, direbbero i giovani di oggi. Valentino ci ha regalato tanta roba.

Per cui, mentre lo vediamo correre e rischiare come un mese fa con quella moto proiettile schivata solo per concessione del Dio dei motori, mentre lo osserviamo soprattutto e purtroppo uscire sconfitto da certi duelli ravvicinati, ecco, ricordiamoci solo una cosa: che, in fondo, lui sta vincendo.

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