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"Perché ne parli?", "Non sto zitto". E finisce in "rissa" tra Ibra e LeBron

Ibrahimovic aveva stuzzicato LeBron James: "Non mi piace che uno sportivo parli di politica". Lo statunitense ha però replicato: "Lui nel 2018 in Svezia ha fatto le stesse cose"

"Perché ne parli?", "Non sto zitto". E finisce in "rissa" tra Ibra e LeBron

LeBron James e Zlatan Ibrahimovic sono fuoriclasse rispettivamente del mondo del basket e di quello del calcio. Recentemente l'attaccante svedese del Milan in una lunga intervista rilasciata al sito dell'Uefa ha riservato una stoccata al veleno nei confronti del 36enne statunitense: "LeBron mi piace molto. Quello che fa è fenomenale ma non mi piace quando le persone con qualche tipo di ‘status’ parlano di politica. Fai quello in cui sei bravo. Fai quello che fai. Io gioco a calcio perché sono il migliore nel giocare a calcio. Non faccio politica", questo l'affondo di Ibra.

Il 39enne di Malmoe ha poi chiuso di fatto pungendo ulteriormente LeBron: "Se fossi stato un politico, avrei fatto politica. Questo è il primo errore che le persone famose fanno quando si sentono arrivate. Per me meglio tenersi lontano da questi argomenti, e fare quello in cui si è bravi, altrimenti rischi di non farci una bella figura”.

La replica stizzita

Le parole di Ibra non sono rimaste inascoltate con Lebron che ha voluto rispondere allo svedese sulla piattaforma Zoom, dopo la vittoria dei suoi Los Angeles Lakers sui Portland Trail Blazers:"Divertente che queste parole vengano da lui, perché nel 2018 in Svezia ha fatto le stesse cose", il commento di Lebron che ha poi affondato il tackle: "Non era stato lui, quando era tornato in patria, a dire che sentiva un certo tipo di razzismo in campo solo perché il suo cognome era diverso da quello degli altri? Era lui, giusto?”.

Lebron James ha poi chiuso il suo intervento gonfiando il petto e respingendo al mittente qualsiasi tipo di critica: "Sono la persona sbagliata da criticare perché parla di politica senza saperne niente. Mi preparo prima di parlare, i miei commenti arrivano da una mente molto educata. Non c’è modo che io stia zitto, che mi limiti allo sport: capisco quanto sia potente la mia voce, quanto usando la mia piattaforma possa aiutare a combattere le ingiustizie, quelle che vedo nella mia comunità. Ho i 300 ragazzi della mia scuola di Akron a cui pensare, che vedono ingiustizie ogni giorno. Hanno bisogno di una voce, e io voglio essere la loro voce”. Chissà se arriverà la controreplica di Ibrahimovic o se il tutto si chiuderà con il silenzio dopo un botta e risposta al vetriolo.

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