Ci siano o non ci siano, poco importa. E' come ci fossero sempre. Un po' come il Ceccarini-Iuliano-Ronaldo di 21 anni fa: non c'è Inter-Juve senza che non ci rifilino il ricordo. Qui i due personaggi del nostro romanzone ci saranno, anche se uno partirà (magari) dalla panchina e l'altro starà in tribuna. No, Mauro Icardi e Paulo Dybala non ci annoieranno come il ricordo di cui sopra, ma ormai ce li troviamo in ogni piega di un discorso che riguardi Inter e Juve, soprattutto da quando Marotta e Paratici hanno inscenato il duetto del braccio di ferro. Io ti prendo Icardi E allora io ti prendo Dybala. Dimenticando che va convinta anche la merce. E se Icardi e signora (minuscolo cara Wanda) sarebbero dell'idea. Dybala sembra lo sia molto meno.
Comunque parliamo di personaggi che in questa sfida di San Siro ci starebbero bene, anzi meglio di tanti altri. Peccato che si tratti, per loro, di anno bisesto-anno maldestro. Tanto da guadagnarsi copertine a suon di errori, omissioni e sventolar di musi lunghi. Per i gol meglio ripassare nella prossima stagione. Dove? Non si sa. A maglie invertite? Non se ne capisce chi ne trarrebbe vantaggio: in linea di massima nemmeno Icardi in bianconero, visto che la panca è dura ovunque e Wanda non potrebbe più aprire bocca. E credete che Inter e Juve siano così fesse da rischiar la faccia? Nessuno vuol restare col cerino in mano.
Eppure Maurito e Paoletto che tutti continuano a chiamare la Joya, e non se ne capisce il senso visti i risultati, potevano essere due capitanicondottieri per una stagione di esaltazione, invece sono finiti ad essere un capitano degradato e un condottiero demansionato in una stagione di depressione. Poi le squadre hanno messo le ciliegine: Inter fuori da ogni competizione, Juve scudettata ma con il magone Champions. Qualche bontempone tradurrà Joya e dolor: banale. Qualche altro, invece, andrà al sodo e qui sono pianti: entrambi chiuderanno la stagione nella striscia delle grandi delusioni. Chi più di loro in cima alla lista nera? Forse solo l'Higuain milanista può tenere testa. Icardi ha fatto arrabbiare il mondo nerazzurro con le chiacchiere della moglie e i comportamenti personali. E Dybala ha dimostrato miseria caratteriale: narciso sperduto nelle sabbie mobili del mondo ronaldesco. Dove compariva CR7, scompariva lui.
Icardi, nella sua perfida guerra di amor proprio più che di amor dell'Inter, ha perso fascia e posto fisso. Ha dimostrato di essere utile, non indispensabile. Dybala si è lasciato sopraffare dal carattere tenerello, dalla mancanza di personalità. Per entrambi parlano i numeri: Maurito ha giocato un po' meno del solito in campionato (7 partite fuori) ed ha segnato molto meno rispetto al passato. Peccato, perché in Champions aveva media (6 partite 4 gol) da cannoniere di rango.
Dybala è stato competitivo nella prima parte della Champions (5 reti) ed anche del campionato, assolutamente inefficace da fine gennaio in poi: qualunque fosse la posizione in campo.Dovevano stregarci, sono stati stregati. E un po' fregati.
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