Non poteva certo essere una cena, per quanto ricca e a casa del padrone Suning, a risolvere i problemi dell'estate dell'Inter. E così è quasi naturale che alla fine al posto dell'ammazzacaffé spunti Marotta per dire che tutto va bene e che «la simbiosi tra società e allenatore è perfetta». E ci mancherebbe altro, viene da dire.
L'impressione è che a due giorni dal primo incrocio pericoloso della stagione, la sfida di domani contro la Juventus nella seconda partita dell'ICC, l'Inter si sia radunata intorno ai suoi capi più per dispensare certezze ai tifosi che al suo allenatore. Ancora Marotta: «Conte avrà presto la rosa completa per lavorare sui dettagli come vuole e sa fare». Intanto, domani andrà avanti con Esposito e Longo o se proprio vuole con Perisic di nuovo centravanti, perché alternative al momento non ce ne sono e nemmeno sembra che possano essercene tanto presto. «Prenderemo due attaccanti: uno esperto e uno giovane, perché oggi in rosa abbiamo solo Lautaro, mentre l'anno scorso c'erano anche Icardi e Keita». In verità, Icardi ci sarebbe anche quest'anno, ma l'Inter tutta (soprattutto quel pezzo importante che arriva da profonde esperienze juventine) evidentemente ha deciso di svalutare ogni giorno che passa asset importanti del club.
E così Icardi non c'è più (?), Perisic non è adatto, Nainggolan c'è ma non serve e non gioca. «Il mercato lungo fa sì che le società dilatino un po' i loro tempi in generale», sottolinea Marotta pensando alla scadenza del 2 settembre (quando peraltro si saranno già giocate 2 giornate di campionato: l'anno scorso l'Inter alla stessa altezza si trovò senza accorgersene a -5 dalla Juventus).
Il centro dell'estate nerazzurra è Mauro Icardi: senza i soldi della sua cessione, tutto diventa più difficile. L'Inter vuole 70 milioni. Chi può o pensa di pagarli? Non la Juventus, seduta sulla riva del Po ad aspettare che le polemiche milanesi gli consegnino il centravanti a prezzo di saldo (massimo 40, oltre Paratici non va). Non il Napoli, che a budget ne ha solo 50, forse 60. Ecco, al Napoli sì che l'Inter farebbe volentieri un bello sconto pur di avere contanti e togliersi di casa la grana più grossa (che in casa peraltro si è messa da sola). Contatto da seguire. Invece Perisic finirà in Inghilterra, mentre Nainggolan sarebbe bello restasse direttamente in Cina (ma non sempre le cose vanno come si vorrebbe).
E poi ci sono gli acquisti. Il "centravanti esperto" indicato da Marotta è Dzeko più di Lukaku. Gli 85 milioni richiesti per il colosso belga sono giudicati troppi e a quel prezzo Conte non sarà accontentato (qui la simbiosi non è proprio perfetta). «Ogni scelta va condivisa con il tecnico, ma siamo molto attenti al rispetto del financial fair play. Non possiamo fare investimenti troppo onerosi, rischiamo di ricadere nuovamente nelle griglie dell'Uefa. È l'anno del cambiamento, c'è stato l'arrivo di Conte con le sue idee: di sicuro l'anno prossimo saremo ancora più pronti e allineati», così l'ad interista.
Per mollare su Dzeko, la Roma aspetta il sì di Higuain: l'incastro presto o tardi si troverà (presto sarebbe meglio per tanti, non solo per Conte). Per il centravanti giovane le ipotesi sono varie: su tutte Rafael Leao, talento del Lille.
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