Trenta punti lontano da Vettel e la Red Bull. Dopo quattro Gran premi. Troppi. Soprattutto se paragonati al distacco che Alonso e la Rossa avevano nel 2012 dalla stessa coppia, nello stesso giorno, sullo stesso circuito, alla stessa ora: dieci punti. Pensateci, pensiamoci. Sembra una beffa. Uno scherzo del destino. Un nonsense sportivo. Fernando e il Cavallino concludono in ottava posizione un Gran premio che potevano dominare e vincere. Una corsa iniziata bene lottando subito per il secondo posto e però tormentata dalla iella immensa iella che li ha privati del drs, cioè delle ali mobili per i sorpassi, dal giro cinque, costringendoli a fare due pit stop in due giri, 8° e 9°, e a ripartire senza ali mobili diciannovesimi. Mica bello. È bastato usare il dispositivo un paio di volte, per il sorpasso in due puntate su Rosberg per il secondo posto, che et voilà, è iniziato il calvario. Parliamo di iella, ma è questione di affidabilità come sottolinea Domenicali, «per cui dovremo capire e andarci a riprendere i punti persi per strada... visto il passo avuto senza drs, Fernando sarebbe stato là davanti».
Sfortuna, rabbia, destino e quei trenta punti a pulsare e far male perché adesso la macchina è un missile e non la zattera della passata stagione. Adesso le titubanze in qualifica che per anni l'avevano tormentata sono state cancellate, adesso la F138 ha mostrato la propria forza in tutte le condizioni di gara. E adesso «vediamo se qualcuno parlerà ancora di errore come successo in Malesia» ringhia Alonso nel dopo gara prima di regalare la sua macumba: «Troppo fortunati, prima o poi toccherà alla Red Bull e noi ne approfitteremo».
Infatti Vettel primo, Raikkonen secondo su Lotus grazie a guida sopraffina e unico con Di Resta su due soste. Poi Grosjean terzo a completare il podio che per la gioia degli statistici è fotocopia dello scorso anno. Persino il distacco di punti in classifica è uguale uguale: dieci. Ma stavolta è il finlandese a inseguire da vicino, non la Rossa.
Quanto al resto, c'è un'altra aggiunta di iella in salsa ferrarista perché la dea bendata si è sbendata fissando forte forte e tanto tanto la gomma posteriore destra del povero Massa. Desciapata al giro 18 e divelta al giro 36. Roba che la Pirelli ha fatto incartare le reliquie ed è corsa ad analizzarle. Si parla di detrito la prima volta e di contatto la seconda. Ma forse è il caso, visto il desciapamento di sabato ai danni di Hamilton (detrito anche in quel caso, ndr) che si facciano dei bravi controlli aggiuntivi. Restando in tema di gomme, le due mescole più vicine, medie e dure, hanno regalato gara diversa, decisamente più gara di quelle fin qui viste. Da encomio solenne, invece, il duello fratricida tra Button e Perez. Il ragazzino dato per bollito ha fatto gara vecchia maniera dunque coraggiosa, irriverente, cattiva e folle a tal punto da sportellare più volte compagno Jenson.
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