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Infantino è il nuovo ​presidente della Fifa

Gianni Infantino è il nuovo presidente della Fifa. Lo ha deciso alla seconda votazione il congresso straordinario della Fifa convocato oggi a Zurigo. Il 45enne svizzero ha ottenuto 115 voti (bastava la maggioranza semplice di 104 sui 207 aventi diritto al voto), Salman Bin Ebrahim Al Khalifa del Bahrein 88, il principe giordano Ali Al Hussein 4, nessun voto per il francese Jerome Champagne

Infantino è il nuovo ​presidente della Fifa

Gianni Infantino è il nuovo presidente della Fifa. Lo ha deciso alla seconda votazione il congresso straordinario della Fifa convocato oggi a Zurigo. Il 45enne svizzero ha ottenuto 115 voti (bastava la maggioranza semplice di 104 sui 207 aventi diritto al voto), Salman Bin Ebrahim Al Khalifa del Bahrein 88, il principe giordano Ali Al Hussein 4, nessun voto per il francese Jerome Champagne.

Gianni Infantino ha difeso la sua proposta di distribuire più soldi alle federazioni calcistiche nazionali nel suo discorso di fronte al Congresso della Fifa riunito a Zurigo per scegliere il nuovo presidente. "Quando parlo di cifre so cosa voglio dire", ha sottolineato Infantino, che ha fatto riferimento alla sua esperienza come segretario generale della Uefa. "Durante i miei anni a Nyon, nel pieno di un periodo di crisi economica siamo riusciti a triplicare gli introiti. I soldi della Fifa sono il vostro denaro, non il denaro del presidente. Se si utilizza il denaro per sviluppare il gioco del calcio, vuol dire che stiamo facendo qualcosa di sensato". La proposta di aumentare fino a cinque milioni di dollari il denaro per ciascuna delle 209 federazioni affiliate della Fifa è stata criticata dal grande rivale di Infantino lo sceicco Salman Bin Ibrahim Al Khalifa, che giorni prima del voto assicurato che così si sarebbe portato la Federcalcio mondiale alla "bancarotta".

Infantino ha ammesso che cinque mesi fa non avrebbe pensato di candidarsi ma che le circostanze lo ha costretto a prendere questa decisione. "Nelle situazioni difficili puoi nasconderti o metterci la faccia e penso di aver fatto la cosa giusta, perché nella
mia vita non mi sono mai mascosto", ha sottolineato lo svizzero, che ha deciso di concorrere alla presidenza dopo la rinuncia di Michel Platini.

"Sono qui perché la Fifa ha bisogno di una leadership forte", ha concluso il dirigente elvetico.

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