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Inter, ancora déjà Mou. Ma il suo silenzio inquieta i nerazzurri

Il grande ex ultimo scoglio per la volata scudetto. Già battuto due volte ma è sempre sfida... special

Inter, ancora déjà Mou. Ma il suo silenzio inquieta i nerazzurri

Milano. L'Inter gioca per lo scudetto, ma l'uomo del giorno è sempre lui, José Mourinho, per la seconda volta in 2 mesi a San Siro, per la terza volta in stagione contro l'indimenticabile passato in nerazzurro e come nelle due precedenti occasioni il mago della comunicazione sceglie di non parlare e il suo silenzio fa più rumore di quanto non farebbero parole che evidentemente vuole evitare. Un classico déjà vu o dejà Mou che dir si voglia.

La sua Roma è forse l'ultimo vero ostacolo dell'Inter sulla strada dello scudetto: non perde da 12 partite, è in semifinale di Conference, eppure nelle 2 precedenti sfide non l'ha praticamente mai vista. Inter straordinariamente più forte all'Olimpico, la più bella Inter dell'anno; Roma tremendamente in difficoltà in Coppa Italia, già sotto per mano di Dzeko dopo nemmeno 2 minuti; il resto fu noia.

L'Inter gioca per lo scudetto, la Roma per la gloria e la prossima Europa. Arbitra il giovane Simone Sozza, milanese, anche se per l'Aia non lo è essendo di Seregno (MB), non si sa se interista, milanista o che altro (web stragonfio di fake), una scelta a metà tra il coraggioso e l'incosciente del designatore Rocchi o forse semplicemente una scelta inopportuna, perché non è di altre polemiche che ha bisogno il campionato e questa ne ha scatenate prima ancora che la partita cominci (tra i tifosi, per lo meno).

Mourinho tace, Inzaghi raddoppia: erano mesi che non parlava in pre-partita, due volte a settimana. Ma erano anche mesi, quattro, che l'Inter non vinceva quattro volte di fila. Il derby di Coppa Italia ha rinsaldato le certezze appena riconquistate. L'Inter sa che il suo destino è tornato a dipendere semplicemente dai suoi risultati: Inzaghi offre la banalità delle 6 finali da vincere (4 giornate di campionato, più il recupero, più la Juventus in Coppa Italia) ma mai come stavolta, banalità equivale a verità. Se vince sempre, l'Inter vince tutto.

La prospettiva del mini-triplete ingolosisce anche l'allenatore nerazzurro, non solo i tifosi. «Abbiamo alzato le aspettative rispetto all'inizio dell'anno, ma questo non deve spaventarci e anzi deve diventare uno stimolo». Poi c'è l'ovvia premessa di ogni vigilia: «Il derby è già alle spalle, ora affrontiamo una squadra la Roma - che è in gran forma, ha morale e salute», sottolinea il tecnico, senza enfatizzare. «Mourinho è un grande allenatore e lo sta dimostrando anche a Roma». Per batterlo per la terza volta in stagione, Inzaghi sembra deciso ad affidarsi all'ex giallorosso Dzeko, schierato ovviamente in coppia con Lautaro Martinez.

È altresì vero che nelle ultime settimane, da quando la squadra ha ripreso a giocare bene e a vincere con continuità, ogni volta Inzaghi ha sparigliato le previsioni della vigilia, cambiando a sorpresa qualche uomo chiave, un modo per tenere tutti sulla corda.

Se così oggi non sarà, l'Inter è scontata: difesa e centrocampo titolari, Perisic intoccabile a sinistra e Dumfries di nuovo titolare a destra.

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