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Inter, a "casa" Conte splende il sole. Ora l'allungo decisivo

Dalla paura Covid ai nazionali tutti rientrati e senza infortuni. E buone notizie da Nanchino

Inter, a "casa" Conte splende il sole. Ora l'allungo decisivo

Dove eravamo rimasti? L'Inter torna in campo 3 settimane dopo l'ultima volta. Allora fu in casa del Toro, per l'ottava vittoria consecutiva e il balzo più grande verso lo scudetto. Stasera un'altra trasferta, a Bologna (20.45, a chiudere il turno pre-pasquale). Nel mezzo un po' di tutto: la paura per il Covid, il rinvio della partita col Sassuolo, l'ansia per gl'impegni dei nazionali, il vano tentativo di bloccare tutti alla Pinetina, sventato dagli accordi tra ATS e federazioni, infine le partite, le vittorie, i gol di Lukaku e Skriniar, degli azzurri e dei croati, 8 i nerazzurri impegnati in giro per l'Europa (più il nono, l'africano Hakimi). Tutti di nuovo a casa: senza infortuni, senza altro Covid, senza guai. Solo Perisic salta Bologna, ma sembra più stanco che altro e mercoledì dovrebbe esserci. Negativo al virus anche l'ultimo dei contagiati di marzo, De Vrij. Capitan Handanovic, già in campo da una settimana, è pronto a riprendersi il posto che non ha mai lasciato al vice Radu. Addirittura buone notizie rimbalzano anche da Nanchino, dopo mesi di stipendi non pagati e infruttuosi tentativi di vendere l'Inter al miglior offerente. La situazione è tutt'altro che definita, ma meno preoccupante che nel recentissimo passato. Almeno così appare.

Insomma: il quadro a casa Conte sembra perfetto, quello sognato, inseguito e conquistato vittoria dopo vittoria. La Juventus lontana e sull'orlo del baratro; un po' meglio il Milan, ma potenzialmente 9 punti indietro; gli altri ancora più giù. Un quadro cui l'Inter cercherà di aggiungere in una settimana altre 3 pennellate da scudetto: oggi a Bologna, e poi 2 volte a San Siro, mercoledì nel recupero col Sassuolo e domenica col Cagliari, 9 punti che possono allargare ulteriormente la forbice con chi insegue.

Tre partite in una settimana significano ancora indispensabile rotazione e spezzano la routine della semplice domenica (o sabato) che in inverno ha contribuito all'allungo nerazzurro. Stasera la formazione terrà conto di chi si è allenato meno (De Vrij, al suo posto Ranocchia) e di chi ha giocato di più (Perisic, al suo posto Darmian), imprescindibile la coppia totem Lukaku-Martinez, con l'argentino oltretutto reduce da 3 settimane di puro allenamento e quindi sospettabile in forma pirotecnica.

Nel giro torna anche Sensi restituito all'Inter dalla parentesi azzurra, positiva e con gol. «Sono contento per lui, sbloccarsi mentalmente può voler dire molto», spiega Conte, quanto mai ermetico sulle scelte di formazione, ma esplicito come sempre sulla necessità di non distrarsi. «La squadra sa cosa deve fare, il motore è rimasto acceso anche se non abbiamo giocato». Il rischio che una sosta tanto lunga possa aver spezzato il ritmo della fuga è ampiamente compensato dal lavoro che Conte ha potuto fare con chi è rimasto ad Appiano Gentile: recupero e forza, che saranno moneta pesante da spendere nella volata finale. «A Bologna ci aspetta un avversario molto temibile, aggressivo, guidato da un ottimo allenatore»: la tattica è già scritta, l'Inter aspetterà e proverà a colpire al primo errore.

Negli ultimi 2 mesi ha sempre funzionato.

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