Milano. Non ci fossero precedenti freschissimi che mettono paura, per l'Inter l'anticipo di stasera contro la Salernitana sarebbe l'occasione migliore per rimettersi a correre. E invece la sconfitta col Sassuolo e più ancora il pareggio col Genoa, per non dire dell'alt imposto dalla stessa Salernitana al Milan, alzano ulteriormente la pressione intorno a una squadra che ha fatto 2 punti nelle ultime 4 partite di campionato e che contando le Coppe non ha segnato negli ultimi 4 impegni (403 minuti dal gol di Dzeko a Napoli). La Salernitana, per dire, nel girone di ritorno (7 partite giocate) ha segnato 9 volte. L'Inter nello stesso numero di partite, solo 6.
Mancano i gol, soprattutto mancano quelli di Lautaro Martinez, curiosamente entrato in crisi all'indomani del rinnovo contrattuale. Il Toro non segna un gol su azione dal 17 dicembre, guarda il caso contro la Salernitana: per nessun altro quanto lui, quella di stasera è l'occasione del riscatto. Da Salerno in poi, Martinez ha segnato solo una volta, ma su rigore e in Supercoppa, alla Juventus; per il resto: 8 volte a secco in campionato (6 da titolare) e 3 in Coppa Italia (2 da titolare). Della Champions, meglio non parlare, visto che in Europa non fa gol dal novembre 2020 (a Madrid, poi 10 partite senza segnare, tutte peraltro giocate da titolare). Numeri incredibilmente negativi, che offuscano la fresca fama dell'attaccante argentino, il vero orfano di Lukaku nel mondo Inter.
In principio, sembrava decollata anche l'intesa con Dzeko, almeno così dicevano i numeri. Ma la realtà sta dimostrando il contrario. Per quanto dotato di un talento infinitamente superiore a Lukaku, le caratteristiche tecniche del bosniaco si incastrano meno bene con quelle di Martinez e là dove c'era intesa totale, uno leader e l'altro spalla, ora c'è invece la manifesta riluttanza del Toro a fare da secondo al nuovo arrivato. La sfortuna di pali e traverse, e la cattiva mira in occasione anche clamorose come quelle col Sassuolo, hanno fatto il resto, portando l'attuale digiuno del centravanti a 624 minuti, come mai non solo nell'Inter, ma in carriera. Stasera dovrebbe dovrebbero riprovarci in coppia, anche perchè Sanchez è un altro che con l'arrivo della primavera sembra essersi spento.
Inzaghi non dovrebbe esagerare col turnover. La verità è che troppi giocatori hanno troppe partite nelle gambe, tutte ravvicinate, e la fortuna di avere avuto per mesi pochissimi infortunati, è diventata un boomerang perché ora Inzaghi si ritrova con i titolari appesantiti. L'ideale sarebbe che Gosens fosse già pronto a rilevare Perisic, che Darmian tornasse quello di inizio stagione, mentre la panchina sembra averlo arrugginito. Il bel Vidal dell'autunno è tornato il rissoso e inutile peso dello scorso anno.
E così, mentre la squadra zoppica, per le vedove di Conte che all'improvviso sono rispuntate all'orizzonte, la cosa più semplice è puntare il dito contro Inzaghi. Certo, con Lukaku e Hakimi sarebbe stato più semplice e solo quanto di super aveva fatto l'Inter fino a Natale lo aveva fatto dimenticare.
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