Ora si dirà che Hernanes ha fallito la grande occasione che Mancini gli ha concesso. Che la difesa resta eccessivamente emozionante. Che Mancini ha cambiato tre volte modulo e il ritorno a San Siro è da paura. Considerazioni quasi incoraggianti. L'Inter ha convinto per un quarto d'ora scarso, un po' poco per salvare la pelle in bassa Sassonia.
Mancini ha delle individualità, Hecking una squadra. Naldo, 1,98, è saltato da solo in mezzo all'area di rigore interista su calcio d'angolo. Neppure un minuto prima era stato Caligiuri a colpire di testa con prodezza di Carrizo. Era il 28'e l'Inter si stava ritirando lentamente nella propria metà campo, come sazia dopo il vantaggio fulminante di Palacio.
Ora ci si potrebbe chiedere se questo atteggiamento è venuto naturale, o sia stato Mancini a chiedere una maggiore prudenza. Di sicuro il gol di Naldo è stato la somma di una serie di errori che non coinvolgono solo la difesa. Santon si è perso un paio di volte Caligiuri, un eccesso di confidenza dopo che nei primi minuti era riuscito a neutralizzarlo facilmente. Caligiuri ha colpito preciso, Carrizo è scattato come una molla e ha messo in angolo, qui Naldo ha potuto colpire indisturbato mentre Juan Jesus cercava di recuperare la posizione, altra frustata violenta e questa volta Carrizo non c'è arrivato. Ma era da una decina di minuti che il baricentro dell'Inter era arretrato lasciando Icardi e Palacio sempre più isolati e senza rifornimenti.
Eppure i due argentini avevano iniziato benissimo, il gol nei primi minuti era stato preceduto da un paio di triangolazioni strettissime, assolutamente da applausi. Il gol del vantaggio su pressione di D'Ambrosio per Icardi subito per Palacio, azione a velocità doppia, Volkswagen Park ammutolito. Poi il Wolfsburg è cresciuto come erba in un prato, lento e silenzioso, l'Inter non è più uscita di casa. Un taglio di Hernanes per Icardi, un'apertura dello stesso Icardi per Palacio, Maurito fermato per un fuorigioco inesistente da Marciniak quando si trovava in campo aperto, solo Benaglio davanti a lui. Tutto qui, poco.
Sotto i colpi incessanti del Wolfsburg la difesa è parsa sempre in gravi difficoltà. Questa è una squadra che non sa difendere, non può decidere di difendersi, concede subito e paga. Mancini toglie Hernanes a inizio ripresa e inserisce Vidic, in sostanza passa a una difesa a cinque, al 17' una stupidata clamorosa di Carrizo scatena il 2-1 di De Bruyne servito da Vierinha. Questa idea di giocarla in palleggio per impostare l'azione da dietro è già costata cara in troppe occasioni, perseverare è stupido.
Eppure l'Inter ogni volta che scendeva metteva in crisi l'altrettanto titubante difesa tedesca, Palacio al 12' della ripresa ha avuto sul sinistro la più facile delle occasioni. Solo Iddio sa come sia riuscito a fallirla. Ma il 3-1 di De Bruyne è pesante. Carrizo sbaglia a piazzare la barriera e non vede partire la palla. Poi entrano anche Kuzmanovic e Kovacic con relativi cambi di modulo, tutti in pista. Poteva finire in goleada, ma forse al Wolfsburg bastano questi.
Marcatori: 5' pt Palacio, 28' pt Naldo, 18' st e 27' st De Bruyne.
Wolfsburg: Benaglio; Vieirinha (43' st Perisic), Naldo, Knoche, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Schürrle (1' st Träsch); Dost (25' st Bendtner). All. Hecking.
Inter: Carrizo; D'Ambrosio, Ranocchia, Juan Jesus, Santon (36' st Kuzmanovic); Guarin, Medel, Hernanes (13' st Vidic); Shaqiri (36' st Kovacic); Palacio, Icardi. All. Mancini.
Arbitro: Marciniak (Pol).
Ammoniti: Icardi, D'Ambrosio, Naldo.
Spettatori: 30.000 circa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.