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Inter, la nona sinfonia per mettersi sul divano a "tifare" per una X

C'è anche Lukaku, non proprio abile ma almeno arruolabile nell'Inter che oggi pomeriggio (ore 15) cerca in casa della Sampdoria, la nona vittoria consecutiva

Inter, la nona sinfonia per mettersi sul divano a "tifare" per una X

C'è anche Lukaku, non proprio abile ma almeno arruolabile nell'Inter che oggi pomeriggio (ore 15) cerca in casa della Sampdoria, la nona vittoria consecutiva, che per la terza volta di fila significherebbe anche il sorpasso al Milan, almeno per qualche ora. Poi, di sera, la banda Conte potrebbe godersi la supersfida di San Siro in santa pace: quale che sarà il risultato, sorriderebbe all'Inter. Nessuno lo dice, ma il pareggio sarebbe ovviamente l'ideale: primo posto e Juventus più lontana, cioè lontanissima. A patto di non steccare la nona, che sennò sono solo parole.

L'ecografia alla coscia destra pare abbia scongiurato guai seri: rientrato l'allarme scattato contro il Crotone. Perciò Lukaku è stato aggregato al resto della squadra e oggi parte in panchina, sperando che in campo bastino Martinez e Sanchez (curiosamente, la stessa coppia di Samp-Inter dell'anno scorso, con primo gol nerazzurro del cileno). Conte cambia pochissimo rispetto alla sfida vinta domenica col Crotone. Difesa intoccabile (anche perché quando la tocca, fioccano i guai), centrocampo quasi: esce Vidal, finalmente improponibile anche per il suo mentore, ma entra Gagliardini e non Sensi, giudicato non ancora pronto per i 90 minuti. Ballottaggio Young-Darmian per la fascia sinistra: oltre la siepe c'è la Roma e occorre tenerne conto.

La sfida di oggi però non è semplice, anche se la Sampdoria ha perso le ultime 2 partite. Ranieri finora ha pareggiato pochissimo, solo 2 volte su 15, ama giocarsela e lo farà anche stavolta, con in campo 2 ex nerazzurri, avvelenati e pericolosi (Candreva e Keita). Per Conte, l'esame vero sarà riuscire a vincere senza Lukaku, e qui non si tratta solo di semplice statistica. Senza il suo gigante titolare, in campionato l'Inter ha giocato 3 volte: con Parma (assente) e Atalanta (solo 16') per infortunio (e furono 2 pareggi) e col Sassuolo per turnover (appena 11' e fu goleada). Senza Lukaku, l'Inter ha perso a Madrid, ma in Champions la statistica salta, visto che il belga era in campo a Milano e l'Inter ha perso lo stesso.

Lukaku è la macchina perfetta su cui è costruito il gioco dell'Inter, per lo meno quello che all'Inter riesce meglio: conquista del pallone e contropiede, in Italia un'arma finora letale, in Europa decisamente meno. Senza Lukaku, cambiano gli appoggi sulla prima punta e il modo di salire di tutta la squadra. Per assurdo, oggi l'Inter può essere persino più bella del solito, ma a Conte interessa soltanto che non sia meno forte. Il Toro Martinez garantisce sostanza in attacco, di certo i 3 gol e mezzo segnati al Crotone ne hanno rafforzato l'autostima e averlo in organico è un grande vantaggio. Al suo fianco torna Sanchez, che quando si è fatto male a metà dicembre, sembrava in ottima forma, per quanto sempre abbastanza allergico al gol (solo 2 finora).

Poi non si è più visto e quindi è un'incognita.

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