Inter in punta di piedi per non sbagliare

Nonostante 3 successi e il pari-vittoria col Barça, parola d'ordine: non strafare

Inter in punta di piedi per non sbagliare

Milano. Dopo il Camp Nou, tutto dovrebbe essere più semplice. E invece ogni volta per l'Inter e Simone Inzaghi è un esame di quelli da non fallire. Colpa soprattutto della partenza lenta, che ha appesantito la classifica (guai a perdere altri punti, ché poi sono troppi) e per due mesi avvolto nei dubbi il destino nerazzurro. Così, nonostante il recente filotto positivo (3 vittorie e appunto il pareggio-vittoria di Barcellona) l'Inter si avvicina cauta e in punta di piedi alla notte di Firenze.

Senza Lukaku, e si sapeva, e con Calhanoglu che vestirà un'altra volta l'abito di Brozovic. Al turco manca sicuramente la quantità del regista titolare, ma in questa fase non l'ha fatto rimpiangere: meno roba, ma quasi tutta buona e così l'Inter quasi non s'è accorta di un'assenza, invece fatale l'anno scorso. Asllani in panchina, pronto alla staffetta nel finale, con vista Champions: mercoledì sarà tutta un'altra storia, una partita più facile (contro il Vitoria Plzen) eppure più importante (vale gli ottavi, una vittoria renderebbe inutile l'ultimo viaggio in casa Bayern).

In porta Onana, ormai titolare, in panchina Cordaz: a Firenze c'è anche Handanovic, vero capitano non giocatore, ma non utilizzabile per un dolore alla mano destra. «I risultati portano autostima e di conseguenza le vittorie sono importantissime», racconta Inzaghi a Inter TV, conscio che i maggiori problemi sono arrivati in trasferta. «A San Siro il pubblico ci aiuta, ma avremo tanti tifosi al seguito anche stavolta». Obiettivo dichiarato, continuare la rimonta. «Dobbiamo guardare il calendario ed essere realisti, davanti c'è chi corre e noi abbiamo perso qualche punto».

Prosegue intanto il pleonastico dibattito pubblico sul nuovo stadio (i club e il Comune non sono obbligati a recepire le indicazioni dei cittadini, solo ad ascoltarle) e se il sindaco Sala non mostra preoccupazione per l'eventuale cessione dell'Inter («una nuova proprietà potrebbe dare anche maggiori sicurezze»), il Ceo nerazzurro Antonello addirittura la conferma: «Le voci sulla proprietà non hanno un impatto sul progetto, che si autofinanzia e che comunque vada darà sostenibilità al club». La definitiva approvazione del progetto stadio sarà decisiva per la vendita dell'Inter, perché senza che aumentino le spese, aumenteranno valore e appetibilità del club. E Suning riuscirà a vendere alle sue condizioni.

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