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Inzaghi, che godimento. Quante gioie Champions ha regalato ai nerazzurri

Coppe e supercoppe vinte battendo Juve e Milan. E ora l'eurofinale con i giocatori rifiutati da Conte

Inzaghi, che godimento. Quante gioie Champions ha regalato ai nerazzurri
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Chissà se arriverà davvero il momento in cui Simone Inzaghi dirà tutto ciò che pensa e che ha provato in questi mesi o se le sue resteranno frecciate senza nomi («so chi è stato con me e chi lo è stato un po' meno») pur col bersaglio facilmente identificabile in Beppe Marotta. Se la sbrigheranno fra loro, di certo se già due mesi fa, dopo il Porto, Inzaghi diceva «spesso nella vita l'educazione e l'intelligenza vengono confuse, parlerò quando sarà il momento perché lo devo alla mia famiglia», chissà quale fuoco cova dentro oggi che ha riportato l'Inter in finale di Champions dopo 13 anni. A un passo dalla storia, o forse stavolta ci siamo già dentro, visto che prima di lui c'era riuscito un solo allenatore italiano (Invernizzi, poi però sconfitto dall'Ajax).

Inzaghi sarà l'allenatore dell'Inter anche il prossimo anno, l'ha ufficializzato Zhang, dopo che Marotta fra l'andata e il ritorno del derby s'era spinto solo a un «penso di sì», che evidentemente vincolava ancora il destino del tecnico ai risultati del campo. Veni vidi vici e quindi Inzaghi oggi è straconfermato. Il canovaccio classico di queste occasioni, quello che piacerebbe a tutti, è che ora Inzaghi vinca a Istanbul, prenda e saluti. Ma non dovrebbe finire così, perché Inzaghi ha tanta voglia di provare a vincere anche l'anno prossimo, rispettando il contratto che Marotta ha messo in discussione. Dopo, chissà. Il futuro oltre il 2024 sì che andrà scritto.

Fra 20 giorni arriverà il momento dei verdetti, ma il bilancio dell'Inter è già positivo. Intanto, arrivare a Istanbul vale complessivamente 100 milioni dall'Uefa, più gl'incassi (12,5 in semifinale, una quarantina in totale). Tanti soldi. E poi le emozioni. Battere il Milan, regala al mondo Inter una soddisfazione al quadrato. Proprio come a Riad o l'anno scorso in Coppa Italia (prima il Milan e poi la Juventus) o in Supercoppa (la Juventus). Trofei che alla banca dei tifosi valgono di più perché vinti contro le rivali di sempre. Milan sconfitto 4 volte in 4 mesi, Juventus di nuovo eliminata in Coppa Italia, è vero l'Inter ha perso lo scudetto ma il suo tifoso in quest'epoca gode tantissimo.

Negli scontri diretti, Inzaghi ha perso solo col Liverpool, lo scorso anno, poi ha sempre vinto: passato il turno o alzato la Coppa. In 2 anni, ha già portato a casa 3 coppe e deve ancora giocare 2 finali. Non Spalletti, non Conte. C'è chi pensa al Tripletino. Da qui al 10 giugno, nessuno ricorderà che Inzaghi ha perso due scudetti, perché è tutta una corsa a salire sul carro.

Non Spalletti, non Conte avevano rifatto dell'Inter una squadra a caratura europea.

L'ha fatto Inzaghi, diciamolo ancora una volta, con la squadra che Conte aveva giudicato non all'altezza del suo valore, suo di Conte, una squadra che a sentire lui non aveva più la possibilità di proseguire un progetto. Una squadra che oggi è in finale di Champions, mentre Conte

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