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Inzaghi ha una chance per togliersi la Signora di torno. E fa indossare l'abito bello ai suoi: riecco Barella, Calha, Acerbi e Dimarco

Inzaghi ha una chance per togliersi la Signora di torno. E fa indossare l'abito bello ai suoi: riecco Barella, Calha, Acerbi e Dimarco

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Inzaghi ha una chance per togliersi la Signora di torno. E fa indossare l'abito bello ai suoi: riecco Barella, Calha, Acerbi e Dimarco

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Milano Ovvio che non sia decisiva, scontato che conti moltissimo: con un punto in più e una partita in meno, Inzaghi e l'Inter hanno la grande occasione per levarsi la Juventus dalla scia. «Giocheremo per vincere», annuncia Inzaghi e il concetto non è banale, visto che due mesi fa a Torino, l'Inter ha giocato soprattutto per non perdere, evitando di scoprirsi per favorire il contropiede bianconero.

Stasera no, stasera Inzaghi aspetterà il giusto, ma non oltre e la partita sarà sicuramente meno noiosa che a novembre. «Giocheremo per vincere», dice Inzaghi, perché all'Inter serve scattare in avanti prima della Champions, che poi in primavera ruberà spazi ed energie importanti. «Siamo felici e orgogliosi del nostro percorso in Europa e cercheremo di fare più strada possibile, ma è inutile negare che giocare una sola volta a settimana sia un vantaggio», il garbato riferimento nerazzurro al testa a testa scudetto.

San Siro esaurito, incasso oltre i 6 milioni, ormai un'abitudine in partite così, come d'ordinaria attualità è l'assenza in tribuna del presidente Zhang, trattenuto a Nanchino e costretto un'altra volta alla levataccia notturna per la diretta tv (o la guarda in streaming all'ora della prima colazione?). Ma all'Inter ormai non ci fa più caso nessuno, abituati come sono al presidente in smart working. Vista l'occasione, Inzaghi ripristina l'uso antico del ritiro, tutti insieme ad Appiano, un po' in disuso nel calcio moderno, non solo all'Inter.

Squadra fatta, c'è un'altra volta Darmian, mentre tornano titolari Barella e Calhanoglu, Acerbi e Dimarco. L'abito bello per la partita più importante. Cinque vittorie nelle 5 partite di gennaio (e a Inzaghi il titolo di miglior allenatore del mese), con Inter-Juventus si apre il ponte sui progetti nerazzurri: dall'Atletico in Champions al recupero con l'Atalanta, l'importante è sgommare e guai ai fuoripista. L'anno scorso la Juventus vinse con l'Inter sia all'andata sia al ritorno e Inzaghi lo ricorda benissimo. «In questi 3 anni ci siamo affrontati 8 volte e ogni partita è stata differente dall'altra, sono convinto che sarà così anche stavolta». Certo non sarà semplice. Se fin qui l'Inter ha corso (22 vittorie in 30 partite di stagione, 1 sola sconfitta in campionato), la Juventus non ha certo camminato (16 vittorie su 22, 1 sola sconfitta: peraltro contro il Sassuolo, la squadra che ha battuto anche l'Inter e che poi è scivolata parecchio in fondo alla classifica). Sarà sfida collettiva, un gruppo contro l'altro, e testa a testa di talenti.

La voglia dell'Inter, migliore attacco e migliore difesa, è quella di rendere oggettiva anche in classifica, una differenza che al momento è solo nei numeri e non ancora nei fatti.

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