Calcio

Inzaghi, l'uomo di coppa non cancella le colpe ma dà un senso all'Inter

L'impresa di Lisbona conferma: il tecnico non riesce a incidere così in campionato

Inzaghi, l'uomo di coppa non cancella le colpe ma dà un senso all'Inter

È giusto legare a Inzaghi la vittoria di Lisbona che vale all'Inter più di mezza semifinale di Champions. L'ultimo pezzetto dovrà prenderselo la prossima settimana, a San Siro già esaurito da giorni. Non sarà una formalità, ma visto l'impatto, la forza e il rendimento nerazzurro nella notte portoghese, c'è da essere ampiamente ottimisti. Del resto l'Inter di Coppa finora non ha mai tradito, in Europa come in Italia. Ha passato un girone di ferro, e ci credevano in pochi, ha vinto il derby col Milan, ha eliminato il Porto, ha resistito alla forza della Juventus, che invece l'aveva battuta 2 volte in campionato.

Anche da calciatore, Simone Inzaghi era uomo di Coppe: 28 gol in 133 partite di Serie A con la Lazio (media 0,21 a partita), 27 in 62 serate di Coppa (media 0,43, più del doppio). Da tecnico, ha già vinto 2 volte la Coppa Italia e 4 la Supercoppa, eppure per giudicare il suo lavoro, è spesso più semplice per tutti, anche per i dirigenti e i tifosi dell'Inter, guardare allo scudetto perso la scorsa stagione e a quello per cui quest'anno nemmeno ha concorso, già fuorigioco a inizio ottobre (4 sconfitte dopo 8 giornate). Paradossalmente, non gli basterà però chiudere fra le prime 4 in Europa se nel frattempo non farà altrettanto in Italia. La semifinale di Champions sarebbe ovviamente un traguardo di più alto prestigio, ma i soldi arrivano dal quarto posto in campionato. E a nessuno servono quanto all'Inter di Zhang, sempre al centro di insistite voci sull'interessamento degli arabi di Investcorp, che un anno fa trattavano il Milan.

A Lisbona, Inzaghi ha parlato un'altra volta in modo chiaro, come a Oporto: «Non devo prendermi nessuna rivincita, io lavoro per il bene dell'Inter. La mia educazione mi permette di ascoltare le critiche e capire da dove vengono...». Parlava ai dirigenti che lo hanno messo in discussione? Parlava alla stampa? Non importa, aveva in ogni caso tutte le ragioni per farlo, perché aveva appena vinto una partita importante, dando una grande lezione a una grande squadra, che ha perso altre 2 sole partite in tutta la stagione e battuto la Juventus.

Però proprio per questo è necessario un distinguo, perché Lisbona è stata la pagina più alta della stagione nerazzurra, ma non può cancellare tutto, come le 10 sconfitte in campionato e l'attuale sesto posto sul campo. Che l'Inter sia forte, lo dimostrano proprio vittorie come quella col Benfica, oltretutto senza Skriniar e Calhanoglu. E quindi sarebbe sbagliato fingere che il resto non esiste. Il distacco dal Napoli e la posizione in classifica sono colpe troppe grandi per essere ignorate. Inzaghi può al massimo condividerle con i calciatori, che evidentemente sanno dare tutto solo quando (per loro) conta davvero.

E invece conta ogni volta: anche a Spezia e Salerno, anche sabato col Monza.

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