''Io mi chiamo Luis...''. Il video dell'esame farsa di Suarez

Il video intercettato dalla Guardia di finanza è stato depositato dalla procura agli atti dell'avviso delle conclusioni delle indagini

''Io mi chiamo Luis...''. Il video dell'esame farsa di Suarez

'Mi chiamo Luis...sono nato in Uruguay...sono sposato e ho tre figli...'' è stato diffuso il video dell'esame di italiano sostenuto da Luis Suarez nel settembre scorso a Perugia, presso l'Università per Stranieri, nell'ambito del suo possibile trasferimento alla Juventus.

Il video, intercettato dalla guardia di finanza, racconta per la prima volta l’esame ritenuto farsa dalla Procura della Repubblica di Perugia, sostenuto dall'attaccante ora in forza all'Atletico Madrid per l'ottenimento della certificazione linguistica B1 all’Università per Stranieri di Perugia. Un certificato B1 di lingua italiana era necessario per ottenere, in tempi brevi, la cittadinanza italiana ed essere ingaggiato dalla Juventus, fuori quota extracomunitari. Il documento è stato depositato dalla Procura di Perugia agli atti dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico dell’ex rettrice dell’UniStra, Giuliana Grego Bolli, dell’ex direttore generale Simone Olivieri e della professoressa Stefania Spina che preparò il campione e - secondo l’accusa - gli passò le domande dell’esame in pdf.

L'esame

T-shirt bianca, jeans corti e scarpe da tennis, l’attaccante compare in una piccola aula davanti ai due esaminatori. ''Ciao, tutto bene?'' chiede loro Suarez.''Tutto bene'' la risposta. Seduto a una scrivania, si vede l’attaccante, ripreso di spalle, compilare un modulo con i dati anagrafici. In un clima apparentemente disteso. ''Possiamo cominciare l’esame'' gli dice uno degli esaminatori che gli chiedono poi di parlare di sé e di presentarsi.''Mi chiamo Luis...sono nato in uruguay...sono sposato e ho tre figli...'' comincia così la conversazione. ''Da quanto gioca con il Barcellona?'' una delle domande, ''sei anni'' la risposta. ''E nel tempo libero cosa le piace fare?'' è un’altra delle domande.''Mi piace stare con la mia famiglia, gioco alla play station con i miei figli'', la risposta. A un certo punto gli esaminatori gli chiedono di descrivere due immagini. ''In questa immagine sono una mamma e un bambino che fa i compiti'' si sente dire Suarez. ''E nell’altra?'' chiede l’esaminatore. ''Ci sono quattro persone, papà, mamma, bambino e bambina... per fare spesa... bambino porta cocomera...''. L'esame prosegue su questa falsariga per poco meno di venti minuti tra domande compiacenti e risposte piene di imprecisioni linguistiche.

L'inchiesta

Secondo gli investigatori c'era la consapevolezza, da parte degli indagati, del ‘precario grado di conoscenza’, della lingua italiana da parte del campione uruguagio, al punto tale ''da non ritenerlo nemmeno sufficientemente adeguato a giustificare il livello B1'', poi conseguito con il rilascio della falsa certificazione, secondo quanto riportato nell’informativa delle fiamme gialle che ha confrontato il pdf con il contenuto della prova d’esame rivelata in anticipo al calciatore durante lo svolgimento del corso di formazione, con quello effettivamente propinato durante l’esame (intercettato dalle telecamere).

La procura, sulla base delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza, ha chiuso le indagini nei confronti della professoressa Stefania Spina, della ex rettrice Giuliana Grego Bolli e del direttore dell’Università per gli stranieri di Perugia Simone Olivieri. Sono accusati - insieme al legale della Juve, Maria Turco di rivelazione di segreto d’ufficio e falso. Ad esaminare il Pistolero fu Lorenzo Rocca che ha già patteggiato un anno di pena. La Finanza - diretta da Antonella Casazza - aveva però piazzato telecamere e cimici nella stanza dove venne sostenuta la prova.

Nell’ambito dell’indagine, coordinata dal procuratore Raffaele Cantone, sono indagati anche il ds della Juventus, Fabio Paratici e l’avvocato Luigi Chiappero per false dichiarazioni al pm. Non rivelarono ai magistrati di aver contattato il ministero dell’Interno - attraverso l’ex ministra Paola De Micheli, amica di Paratici - per accelerare la pratica.

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