
Gioca o non gioca? Si allena oppure no? Insomma: che fine ha fatto Jannik? E soprattutto: come sta? Lo scopriremo solo oggi sul campo numero 1 oggi pomeriggio, Sinner contro Shelton, secondo match dopo Swiatek-Samsonova (ore 14). Una certezza, quello di vederlo giocare, arrivata ieri in serata dopo una giornata in altalena, fermata dalle parole di Darren Cahill, il coach sempre pronto a esporsi nei momenti del bisogno: "Ci sarà". Dobbiamo e vogliamo credergli, ma che ansia. E speriamo sia finita qui.
Cronaca, insomma, di una giornata a Wimbledon nella quale è stata caccia al tesoro, o quantomeno alla notizia sul gomito del re del tennis. Tra molti indizi ma anche tanti giri a vuoto, perché - in questo caso - la riservatezza è tutto, e ne sa qualcosa Marco Panichi, il preparatore che sarebbe stato allontanato proprio per qualche parola di troppo. Come sta, dunque, Sinner? La risposta ce la darà solo lui giocando, ma dopo ore in cui - oltre alle sue parole seguite alla vittoria per ritiro su Grigor Dimitrov ("C'è un po' di preoccupazione e sarà fondamentale vedere come mi sveglio domattina. Poi faremo un check più approfondito"), non ci sono state null'altro che supposizioni spacciate per certezze.
Per dire: si è cominciato in mattinata in attesa del risultato, mai rivelato, di una risonanza magnetica. Poi alle 12 il primo spiraglio arriva da una dichiarazione a Espn del coach australiano diventato per l'occasione una specie di ministro dell'informazione - dalla quale fa trasparire di essere fiducioso del fatto che il suo allievo si sarebbe allenato nel pomeriggio. Usa la parola hopeful, che vorrebbe dire speranzoso, ma tanto basta perché il tam tam di Church Road trasformi tutto in una buona notizia. Arrivano le 2 pm, ora fissata per il training con la speranza azzurra Vasamì, ma a quel punto ecco lo spostamento alle 4, le 17 italiane, che però non allarma più di tanto. È alle 5 della sera che Wimbledon si copre di paura: allenamento annullato, dov'è Jannik? Le certezze diventano timori, il quarto di finale resta ancora un'ipotesi, tutti lo cercano, nessuno lo trova. E d'altronde la situazione resta seria: in pratica si scopre che tutto il team si è trasferito in un campo indoor di un club vicino per un test, anche se la direttiva dei medici era quella di un giorno di riposo.
È a questo punto che Cahill decide di fare un po' di chiarezza sulle condizioni dell'altoatesino, spiegando (quasi) tutto: "Lo abbiamo portato sui campi al coperto e per 20-30' gli abbiamo passato la palla giusto per fargli provare qualche colpo. D'altronde per Jannik è impossibile prendersi un giorno di riposo. È stato bello tornare in campo: secondo i nostri calcoli il problema al gomito gli ha tolto circa 9,5 km/h di velocità sul dritto nel match contro Dimitrov. Adesso starà bene, vedrete".
Vedremo: resta il fatto che non sia stata data alcuna notizia sul risultato degli esami, e che nessuno può ancora sapere se basteranno degli antidolorifici per superare il problema, anche perché Shelton è uno che picchia duro. Insomma Sinner ci sarà, almeno lo speriamo, e comunque la preparazione per un match del genere è un'altra cosa. Poi, magari, ci stupirà come sempre, maledetto gomito del tennista.