John Elkann e l'impegno (per ora) con la Signora

Il presidente di Exor John Elkann
Il presidente di Exor John Elkann

Il ventennale della scomparsa di Gianni Agnelli è stato l'occasione per John Elkann di affrontare, nelle pagine di Repubblica e de La Stampa l'opera svolta dal gruppo in questo lungo periodo di «assenza» però caratterizzato dallo sviluppo concreto delle società quotate, la valorizzazione del marchio Fiat. Ovviamente la Juventus fa parte di questo scenario e John Elkann ha affrontato gli ultimi accadimenti giudiziari: «l'ingiustizia di questa sentenza è evidente.

Noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l'interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme con le altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso. La Juventus non è il problema ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante».

Dunque, l'ingegnere Elkann prende in mano la Juventus, come nel duemila e sei, non concede alcuna parola al cugino Andrea ma ne mutua il progetto di una riforma del sistema calcio però quello italiano, tenendosi a distanza da qualunque strategia pindarica di Superlega. La presenza allo stadio, nella partita contro l'Atalanta, assieme ai nuovi dirigenti, Ferrero, Scanavino e Calvo, è stato un segnale preciso.

Le voci relative a una vendita di Juventus evaporano per il momento, l'impegno di Elkann non si limita alle parole dell'intervista, la formazione del nuovo cda, con figure a lui di riferimento, sono la conferma che Juventus è attesa

a un nuovo viaggio, come nel duemila e sei e con lo stesso pilota a condurre le operazioni. I verdetti dei tribunali, quello sportivo e quello ordinario, potranno modificare la classifica ma non cambieranno la sua storia.

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