Sport

Juve, Agnelli: "Consapevoli del rinnovamento ma 14° posto ingiustificabile"

Il presidente della Vecchia signora davanti all'Assemblea degli azionisti parla degli investimenti ma non nasconde la delusione: "Eravamo consapevoli ma così non va"

Ansa
Ansa

"Eravamo consapevoli che il processo di rinnovamento della rosa della Juventus avrebbe potuto creare qualche difficoltà, ma non è assolutamente una giustificazione del 14° posto attuale in classifica" a parlare è il presidente in persona Andrea Agnelli davanti all'Assemblea degli azionisti della Vecchia signora, riuniti per l’ap­pro­va­zio­ne del bilancio al 30 giu­gno 2015.

Il Presidente non ha nascosto la sua delusione per la partenza della squadra in campionato che in otto partite ha collezionato solo due vittorie, tre pareggi e tre sconfitte. "Abbiamo rinnovato la rosa della prima squadra, con ragazzi di 22-23 anni come Dybala, Rugani, Lemina, Pogba che garantiscono un grande futuro alla Juventus".

Per quanto riguarda altre operazioni di mercato il presidente si è mostrato fatalista: "Siamo sempre vigili sul mercato e siamo pronti a sfruttare situazioni come quella di Tevez".

Nel suo discorso all'Assemblea, Agnelli è tornato a parlare dei meccanismi di controllo del calcio: "Dagli ultimi eventi accaduti emerge l'enorme bisogno di un cambiamento della governance del calcio a livello nazionale ed internazionale che permetta al mondo del calcio di riacquisire la centralità". "Al calcio servono risposte credibili, proposte credibili, persone credibili in una parola serve il cambiamento" continua il n°1 bianconero. Ma come ripartire? Per il presidente serve un "testo unico" dello sport che garantisca maggiore efficienza.

Alla fine Agnelli è tornato a chiedere ai vertici del calcio italiano di istituire le seconde squadre: "La riduzione del numero delle squadre è fondamentale come l'istituzione delle seconde squadre che ci permetterebbero di fare meno prestiti come succede in Premier League, dove ci sono solo 175 giocatori in prestito contro i 452 della Serie A.

Così si perde il controllo della crescita del giocatore" ha concluso il presidente.

Commenti