Pogba e Tevez latitano. Allegri tiene le distanze

Ai bianconeri basta uno scialbo pareggio a Udine per mantenere invariato il vantaggio sulla Roma

Pogba e Tevez latitano. Allegri tiene le distanze

Pogba non fa magie e la Juventus tira fuori solo un punto dalla ghiacciaia del Friuli: «Ne abbiamo 50 - fa Allegri -. E non bastano per vincere il campionato». È una battuta naturalmente perchè nella giornata della grande dormita collettiva, eccetto il Napoli, la capolista tiene le distanze come a scuola quando il maestro lo chiedeva e si allungava il braccio fino a toccare la spalla del compagno davanti. Qui il resto del campionato non arriva neppure all'ombra della prima, ma certamente non è il suo momento migliore, non rulla, fatica, in fondo Karnezis di miracoli non ne ha dovuti fare.

Non c'era Vidal, ma l'attuale versione del cileno non sta facendo la differenza. Mancava Marchisio e la squadra se n'è accorta, anche se a centrocampo si è giocato poco, l'Udinese aspettava sulla sua trequarti e poi cercava la palla lunga per Di Natale o Fernandes. Stramaccioni se l'è giocata alla pari, si è messo a uomo su Tevez e ha piazzato Allan e Widmer sulle tracce di Pogba, il risultato è andato oltre le attese, i due maghi sono stati praticamente annullati almeno fino al 39' della ripresa, e qui l'occasione per fare il colpo è stata veramente clamorosa. Il francese si è trascinato il pallone in area, ha alzato la testa e ha servito Carlitos solo, facile, invece il suo sinistro forte e teso è sfilato alla destra di Karnezis impietrito. Avrebbe chiuso la partita e onestamente non avrebbe dato il reale valore alla sfida, lo ha ammesso anche Allegri: «Il risultato è giusto».

Non è un grandissimo momento per i campioni, l'Udinese è stata brava a stressare e radoppiare sui portatori di palla ma senza Pogba su di giri, la squadra è apparsa perfino annoiante, soprattutto nel primo tempo. Llorente non è mai riuscito ad entrare nel tabellino eppure il primo assist, clamoroso, glielo ha servito proprio Karnezis che su un retropassaggio si è allungato troppo la palla finita a metà strada fra lui e il basco, nessun altro nel giro di qualche miglio. La volata l'ha vinta Karnezis e quando Llorente ha avuto nuovamente una palla gol, a metà tempo, ha spedito alto di testa mentre si trovava solo in area sugli sviluppi di un angolo. Diciamo che non ha entusiasmato e la sua sostituzione è apparsa inevitabile, anzi tardiva. Non che Morata abbia tirato giù la gente dai seggiolini, ma almeno ha messo ansia, si è mosso e c'ha provato.

Poca spinta in fascia, poco Pirlo, bene Pereyra, l'argentino che proprio l'Udinese ha dato in prestito alla Juventus. I suoi inserimenti sono stati gli unici spunti veri e improvvisi della capolista, come l'incrocio colpito al 13', una sassata che si è infranta sulla sinistra di Karnesis e che presagiva ben altri sviluppi. Invece è stata l'Udinese ad avere le occasioni migliori, purtroppo quasi tutte sul piede di Fernandes che si è fatto apprezzare per cuore e fiato, non certo per qualità realizzative, la più clamorosa al 20' con Di Natale che gli offre un assist d'oro: il portoghese perde il tempo, scivola e favorisce la chiusura di Bonucci. Nella ripresa più Juve, ma niente di speciale, Allan su Pogba tira fuori la partita epica, solo nel finale la stanchezza spegne le sortite di Thereau e Di Natale, e Pirlo schiaccia l'Udinese al limite della sua area. Adesso la Juventus c'è, fino alla clamorosa palla gol di Tevez a cinque dal termine.

Ma Allegri ha visto bene quanto è successo: «Un primo tempo giocato male, meglio il secondo anche se poi in un paio di circostanze abbiamo rischiato». Ma se quando non gira benissimo, agli altri gira peggio, non si riesce proprio a capire come questo campionato possa prendere una direzione nuova.

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